L'azienda neocastellana Syderal Swiss ha contribuito a 50 missioni spaziali, e ora chiude i battenti
NEUCHÂTEL - È la fine per Syderal Swiss, impresa con sede a Neuchâtel attiva nel settore spaziale che aveva visto i suoi prodotti posarsi sulla superficie di Marte: a detta della dirigenza l'azienda ha dovuto chiudere a causa del deterioramento dei rapporti fra Svizzera e Ue, del franco forte e dell'accresciuta mobilità del personale.
Stando al foglio ufficiale il fallimento è stato dichiarato il 22 luglio, ma al tema si interessa attualmente Arcinfo, il quotidiano di riferimento nel canton Neuchâtel e nell'Arco giurassiano.
"Tutto si è fermato da un giorno all'altro", spiega alla testata il cofondatore Olivier Henin. "Credevo in un cluster spaziale a Neuchâtel, ma il contesto europeo è diventato troppo complicato", aggiunge. La linea di produzione di Gals (BE) sarà smantellata.
Syderal Swiss sviluppava e produceva elettronica di bordo personalizzata per veicoli spaziali: i suoi prodotti sono stati usati in 50 missioni spaziali, fra l'altro dell'ente europeo Esa e di quello americano Nasa. Fra queste ultime vanno in particolare segnalate le attrezzature per la sonda InSight atterrata nel 2018 sulla superficie di Marte.
Oltre al naufragio dell'accordo quadro con l'Ue, che allontana la Svizzera dai progetti europei, a rappresentare un duro colpo è stato il rafforzamento del franco. "Nel 2010 quando ricevevo 10 milioni di euro li trasformavo in 15 milioni di franchi. Nel 2019 siamo già scesi a 12 milioni e oggi si è a 9,5 milioni. Le aziende hanno perso il 20% dei loro margini e i salari rimangono alti. Anche se ho indubbiamente commesso degli errori, non è necessario essere un economista per capire il problema", sottolinea Henin.
Nel settore - chiedono i cronisti - seguiranno altri fallimenti? "Le aziende che sono presenti in diversi mercati se la caveranno, ma per le altre sarà necessario un risveglio politico", risponde l'imprenditore. "Non voglio parlare di isolamento del paese, ma la Svizzera si sta autoescludendo. Questa è una realtà".
L'ex dirigente rileva poi un'ulteriore difficoltà: il cambiamento strutturale del mercato del lavoro. "Le persone cambiano impiego più rapidamente di prima. Quando si opera in un settore estremamente specializzato che richiede tre o quattro anni di formazione interna si passa il tempo a formare i dipendenti. E poi loro vanno altrove".
La chiusura di Syderal Swiss viene accolta con costernazione anche dal cantone. "Ogni fallimento è una delusione", reagisce - interpellato da Arcinfo - Jean-Kley Tullii, responsabile di Neco, il servizio economia di Neuchâtel. "In questo caso particolare, trattandosi di un'azienda altamente tecnologica che opera in settori strategici e sensibili, ciò è ancora più deplorevole".
"Oltre alla perdita di 50 posti di lavoro qualificati, si tratta di una frammentazione e persino di una perdita di know-how nel settore spaziale per la Svizzera", prosegue l'alto funzionario. "In un contesto di deterioramento delle relazioni tra Svizzera ed Europa, non possiamo escludere il fallimento di altre aziende", conclude Tullii.