Impennata di tumori in stadio avanzato con la pandemia. Gli esperti spiegano perché la correlazione non è possibile
ZURIGO - «Dall'arrivo del Covid, i medici non hanno mai osservato così tante malattie tumorali in fase avanzata», ha spiegato Mario Fasshauer, responsabile dell'associazione zurighese dei pazienti, su 20 Minuten.
Motivo: i controlli medici preventivi, più volte rimandati a causa della pandemia. Tuttavia tra le persone si è fatta strada una tesi: i tumori sono stati causati dai nuovi prepararti contro il virus.
Un'idea, questa, facilmente confutabile. Come scrive la Lega Svizzera contro il Cancro sul suo sito web, non ci sono prove che i vaccini per il Covid-19 causino il cancro o portino a ricadute. Questo genere di patologie, si spiega, sono dovute a cambiamenti nel materiale genetico delle cellule, il DNA. I vaccini di Pfizer/Biontech e Moderna non contengono DNA, ma mRNA, e questo mRNA non può entrare nel nucleo cellulare, dove si trova il materiale genetico. Anche il vaccino vettoriale di Johnson & Johnson è innocuo, funzionando con una proteina spike integrata in un adenovirus innocuo. Piccoli pezzi di DNA con informazioni dal virus entrerebbero nel nucleo cellulare attraverso i vaccini vettoriali, ma gli esperti li classificano come innocui.
Secondo Christoph Berger, specialista in pediatria e infettivologia e presidente della Commissione federale per le vaccinazioni non ci sono prove note che dimostrino la possibilità che i vaccini Covid-19 possano portare a tumori. «Il fatto che le malattie tumorali siano state riconosciute tardivamente dallo scoppio della pandemia si spiega con la sospensione delle visite mediche preventive», spiega confermando la tesi di Fasshauer.
La stessa conclusione è stata tratta da una rivista medica britannica che ha ritenuto «prevedibile un aumento significativo del numero di decessi per cancro, altrimenti prevenibili, a causa dei ritardi diagnostici dovuti alla pandemia di Covid-19».