Ignazio Cassis è tornato a esprimersi sul tema della ricostruzione dell'Ucraina
BERLINO - Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha insistito oggi a Berlino, in occasione di una conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina, sulla necessità di offrire al popolo ucraino «prospettive a medio e lungo termine». Il consigliere federale ha sottolineato la necessità di chiarire le modalità di questa futura ricostruzione, la sua governance e i suoi meccanismi finanziari.
Queste domande devono trovare una risposta rapida e precisa se la nostra ambizione è quella di istituire un programma di ricostruzione internazionale, un "Piano Marshall" per l'Ucraina, ha dichiarato il ticinese, secondo la versione scritta del suo discorso. L'incontro di Berlino si svolge sotto gli auspici della Commissione europea e della Presidenza tedesca del G7.
«Se l'Unione Europea è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano, vista l'aspirazione dell'Ucraina a farne parte, tutte le parti sono chiamate a unire le forze in questo processo», ha sottolineato il capo della diplomazia elvetica.
Fiducia, elemento centrale
La Comunità politica europea, che si è riunita per la prima volta il 6 ottobre a Praga, vertice al quale ha partecipato anche la Svizzera, potrebbe svolgere un ruolo di supporto, ha proseguito Cassis. Nel corso di un incontro venerdì scorso, con il Presidente moldavo Maia Sandu, il presidente della Confederazione ha assicurato il sostegno della Svizzera nell'organizzazione di un evento per approfondire la questione.
Ma anche gli Stati non europei e le organizzazioni multilaterali hanno un ruolo da svolgere. Cassis ha insistito sulla fiducia come elemento centrale, tra l'Ucraina e i suoi partner internazionali, ma anche tra gli ucraini e le loro autorità.
Il ministro degli esteri elvetico ha ricordato che la Svizzera ha ospitato la "prima fase" del processo la scorsa estate a Lugano, e ha ribadito i sette Principi definiti in questa conferenza internazionale sull'Ucraina.
Definire le «giuste priorità».
Il Consigliere federale ha insistito sulla necessità di definire le «giuste priorità», date le dimensioni del Paese e l'immensità dei bisogni. Questi bisogni devono essere adeguatamente identificati, al di là delle esigenze di aiuto umanitario di emergenza.
Come affermato nella Dichiarazione di Lugano, sono l'Ucraina e il suo popolo ad «avere il comando», ha sottolineato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Occorre inoltre chiarire i ruoli e le responsabilità delle varie autorità ucraine e della società civile. «Potete contare su di noi», ha concluso Cassis.