Cerca e trova immobili
Il SIT parla di "licenziamento abusivo" di un dipendente che lavorava da 23 anni in un'azienda di manutenzione stradale.
GINEVRA - Si è ammalato di melanoma e dopo diciotto mesi passati da un ospedale all'altro per sottoporsi a diversi trattamenti di cura, quando era oramai in procinto di rientrare al lavoro si è ritrovato sotto gli occhi una bella lettera di licenziamento con la quale gli veniva formalmente notificata l'interruzione del rapporto di lavoro al 31 dicembre del 2022.
Elias (ndr. nome di fantasia) come riporta il quotidiano 20Minuten lavorava oramai da 23 anni per quella società, un'azienda di manutenzione stradale; e avrebbe voluto continuare a prestare la sua opera in quella ditta, come ha dichiarato alla Tribune de Geneve. «Avrei voluto continuare a fare un lavoro adeguato alla mia condizione di salute, come mi avevano consigliato i medici» ha spiegato il lavoratore dalle colonne del giornale. «Ma in quel momento mi è stato detto che non c'era più spazio per me, che non avevo più la forza di prima» ha aggiunto.
Così dopo un primo momento di smarrimento prende la decisione di rivolgersi al sindacato SIT. Che - come riporta sempre il quotidiano zurighese - intende sostenere la battaglia del lavoratore e «aiutarlo a presentare una denuncia a fine gennaio per "licenziamento ingiusto" e mancato rispetto dell'obbligo del datore di lavoro di tutelare i propri dipendenti».
Per la segretaria del sindacato, Merita Elezi, «questo licenziamento corrisponde né più né meno che a una condanna sociale basata sulla malattia pregressa, che è inaccettabile».
La sindacalista, sempre al giornale 20Minuten, contesta anche alcuni passaggi della lettera inviata dal direttore delle risorse umane: fra questi anche quello dove si fa riferimento all'assicurazione d'invalidità cui dovrebbe avere diritto il lavoratore. «Pure supposizioni fatte da persone che non sono medici» ha dichiarato.
L'azienda, per voce del suo legale, nega qualsiasi carattere abusivo e ha spiegato che «il giorno del licenziamento, la persona interessata era ancora completamente incapace di lavorare e che la lunga assenza ha richiesto una riorganizzazione all'interno dell'azienda».
