Dall'indagine pubblicata oggi è emerso che i residenti sono stati infettati da forme gravi, con un tasso di mortalità superiore alla media
BASILEA - «La situazione è grave». La pandemia da coronavirus ha portato alla luce preoccupanti problemi strutturali all'interno delle case di cura e delle case di riposo. È quanto emerge da un'analisi condotta da un comitato nazionale di esperti su richiesta della task force scientifica Covid-19.
La pandemia ha messo e continua a mettere di fronte a sfide particolari le istituzioni di assistenza a lungo termine in Svizzera. Dall'indagine pubblicata oggi è infatti emerso che i loro residenti sono stati sovente infettati da forme gravi di Covid-19 e che il loro tasso di mortalità è stato decisamente superiore alla media.
Tuttavia, la maggior parte dei problemi identificati dagli esperti non sono specifici della pandemia, ma sono «strutturali e noti da anni a chi si occupa di assistenza a lungo termine», scrivono gli autori dello studio.
La pandemia ha evidenziato che spesso questi istituti non sono integrati in una catena di assistenza medica e che la maggior parte di essi non dispone di regolamenti e raccomandazioni vincolanti per il follow-up medico.
Inoltre, il numero di dipendenti infermieristici impiegati e le loro qualifiche non sono sufficienti a soddisfare le esigenze dei residenti. In molte case per anziani e case di cura, c'è un urgente bisogno di personale interno o esterno con competenze in epidemiologia, prevenzione delle infezioni, ma anche in etica, pianificazione delle cure anticipate e cure palliative.
Inoltre, a causa della mancanza di strutture adeguate, la comunicazione interprofessionale e interistituzionale tra gli studi medici e gli ospedali, da un lato, e le case di riposo e i pronto soccorso, dall'altro, «avviene in modo estremamente complicato e obsoleto». L'analisi ha portato a diverse raccomandazioni che sono state inviate oggi ai responsabili del settore.