Si era presentato insieme a "Kaya", il fido e inseparabile amico. La madre: «Ci siamo sentiti discriminati».
ZURIGO - Avevano deciso di trascorrere un pomeriggio al cinema ma se ne sono dovuti tornare a casa. A un ragazzino autistico di dodici anni, che si è presentato nella hall di una sala cinematografica che si trova all'interno del centro commerciale Sihlcity in compagnia della mamma e del cane Kaya (un cane da assistenza), non è stato permesso di assistere alla proiezione.
Il cane non può entrare: uno spettacolo cinematografico non è adatto a lui - Lo racconta il quotidiano 20Minuten. Il motivo dell'esclusione? La presenza dell'animale. Gli inservienti del botteghino - nonostante siano state mostrate loro le certificazioni sanitarie attestanti anche le funzioni di sostegno del cane Kaya - hanno infatti negato l'ingresso allo spettacolo adducendo motivazioni legate al benessere dell'animale. «È troppo rumoroso e la luce non va bene per il cane».
La replica della mamma: «Questo tipo di cane è addestrato anche per questo genere di luoghi - La madre del ragazzino ha cercato di spiegare alle "maschere" che «Kaya è addestrata per questi casi e non è infastidita dai rumori forti. Siamo stati anche in altri cinema - ha insistito per convincerli a un dietrofront - e non abbiamo avuto nessun problema». Ma non è servito a molto, nemmeno quando ha ricordato agli addetti della biglietteria che quel cane è di grande aiuto nella vita quotidiana del figlio.
Il rincrescimento della mamma e la sensazione di sentirsi esclusi - «Ci siamo sentiti discriminati» ha detto al quotidiano zurighese la mamma del ragazzino. Che, saputo dell'accaduto, ha ricevuto le parole di solidarietà dai membri di SwissHelpDogs, l'organizzazione che ha addestrato il cane da assistenza Kaya. I loro rappresentati dicono però anche qualcos'altro.
Un fatto capitato anche altre volte - «Non è la prima volta che il personale del cinema si rifiuta di far entrare un cane da assistenza», dice un membro del personale di SwissHelpDogs, l'organizzazione che ha addestrato il cane da assistenza Kaya, ricordando anche un loro intervento presso l'amministrazione del cinema. «Ci era stato assicurato che il personale sarebbe stato sensibilizzato sui cani da assistenza».
Non deve essere andata proprio così. Intanto sulla vicenda è intervenuta anche Pro Infirmis, nota organizzazione attiva nel campo della disabilità. «È importante garantire alle persone disabili una vita senza barriere» è stato il commento del loro portavoce Rahel Weil.
Arena Cinemas: «Uno spiacevole malinteso» - Si difende da tutte le accuse l'amministratore delegato di Arena Cinemas Patrick Tavoli, che parla di «un malinteso perché inizialmente nella persona in questione non si notava alcuna menomazione di questo tipo, per cui è stato necessario un lungo controllo».
Ma intanto il film era iniziato. Solo dopo un lungo contraddittorio, si è riusciti a riportare la questione nella sua corretta collocazione e per il ragazzino, sua mamma e il cane Kaya, dalla direzione del cinema sono arrivati dei buoni che potranno essere utilizzati per una proiezione futura, assieme alle rassicurazioni dell'amministratore delegato di Arenas Cinema. «Abbiamo sempre accettato e accetteremo sempre i cani da assistenza».