Le poliziotte sono ripetutamente confrontate con abusi o molestie sessuali. Due casi recenti arrivano da Berna. E scattano le multe
BERNA - È dura la vita della poliziotta. E non solo per la difficoltà operativa di alcuni interventi. Lo dimostrano due casi, entrambi avvenuti nella città di Berna lo scorso autunno.
Il primo episodio si è consumato all'inizio di settembre, nel distretto di Liebefeld. Agenti della polizia cantonale sono intervenuti per un caso di disturbo alla quiete pubblica con protagonisti alcuni ragazzi. Sul posto, una poliziotta si è imbattuta in un gruppo di giovani che bevevano alcolici e parlavano ad alta voce. I piantagrane sono stati invitati a tacere e sono stati allontanati, ma non è servito a molto. Poco più di un'ora dopo - verso le cinque e mezza del mattino - la pattuglia è dovuta tornare sul posto.
Tra i giovani uno si è distinto per l'atteggiamento sessista nei confronti di una poliziotta. Quando l'agente gli ha consegnato una multa, lui ha risposto chiedendole: «Quando è stata l'ultima volta che hai sc...to per bene?». Poi è andato avanti: «Se vuoi posso dartelo di nuovo... e gratuitamente». Le sue parole sono costate al giovane, condannato per molestie sessuali, in totale 1'750 franchi.
Il secondo episodio ha avuto luogo all'inizio di ottobre. Una donna ha gettato a terra mozziconi di sigaretta e cartacce davanti a una poliziotta e a un poliziotto, di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti. Quando le forze dell'ordine hanno rimproverato la 26enne, lei ha chiamato l'ufficiale di polizia «cagna di m...a» e «tr..a». Anche qui è arrivata la sanzione che tra tasse e il resto ha raggiunto 1'540 franchi in totale.
Numero di casi sconosciuto - La polizia cantonale di Berna non è in grado di fornire cifre sulla frequenza delle molestie sessuali e degli insulti (volgari) contro agenti di polizia: i reati registrati dalla statistica criminale non sono suddivisi per categoria professionale. «Sfortunatamente, gli insulti fanno parte della vita quotidiana dei poliziotti», afferma la portavoce Magdalena Rast. A tal punto che già durante la formazione ci si prepara alla gestione delle ostilità e delle molestie, oltre che alle opzioni esistenti per intraprendere un'azione legale nei confronti dell'aggressore.