È il parere dell'esperta in violenza sessuale e assistenza alle vittime, Agota Lavoyer
BERNA - Giovedì la polizia Cantonale vodese ha pubblicato, in collaborazione con la Prevenzione svizzera della criminalità (Skppsc), un video della durata di circa tre minuti, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare i giovani sui pericoli legati alla pornografia e al sexting. Il video iniziava con la frase: «Hey, tu! So cosa hai fatto ieri. Hai guardato un porno. Accidenti, non va bene». Tuttavia, non è stato ben accolto dal pubblico e dagli esperti, che hanno definito il video «problematico» e un «spreco di denaro pubblico».
Agota Lavoyer, esperta in violenza sessuale e assistenza alle vittime, ha definito il video «spaventoso e altamente problematico su molteplici livelli» in un post su LinkedIn. Lavoyer sostiene che è necessario parlare con i giovani della pornografia e non lasciarli soli con il tema. Ha anche suggerito che i giovani dovrebbero sapere che è normale essere curiosi del sesso e della nudità, ma che i film porno non rappresentano la realtà sessuale. Inoltre, i contenuti pornografici non tengono conto del consenso e del rispetto reciproco, che sono fondamentali nelle relazioni sessuali reali.
Online, il video non ha ricevuto critiche positive. La maggior parte dei commenti lo definisce come «intimidatorio» e «traumatizzante», anziché preventivo. Una madre ha dichiarato di preferire spiegare al proprio figlio i motivi per cui i film porno possono essere un problema, invece di spaventarlo con le minacce della polizia.