La Procura federale ha annunciato di aver aperto un'inchiesta per chiarire la situazione
La Fondazione Secours Humanitaire di Ginevra, sempre attiva nel reperire fondi per aiutare chi è vittima delle più devastanti emergenze umanitarie, ha, dopo l’attacco di Hamas a Israele, incrementato la raccolta di risorse per le vittime della Striscia di Gaza.
Ciò che però sembrerebbe emergere, dalle ricerche e dalle informazioni raccolte dalla SonntagsZeitung è che proprio tale Fondazione intratterrebbe stretti rapporti con la direzione di Hamas e con alcuni parlamentari ginevrini.
E dietro ad attività come quella di allestire stand per sensibilizzare e avere elargizioni o fare appelli per le donazioni di sangue, ci sarebbe dell’altro, ovvero il fatto di non agire come una normale organizzazione umanitaria ma come un soggetto strettamente legato ad Hamas.
Secondo l'iscrizione nel registro delle imprese, la fondazione è attiva dal 2009. Un nome però nel registro balza in evidenza, ed è quello di Faical Yaakoubi. Nome che comparirebbe anche in un elenco di associazioni direttamente collegate ad Hamas, curato dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nel 2003. Proprio lui Yaakoubi, prima residente a Basilea si è poi trasferito a Ginevra dove è parte della FSH. Inoltre il presidente della Fondazione, Mahmoud Baroud avrebbe fatto visita al capo di Hamas Ismail Haniya a Istanbul nel 2021.
L'organizzazione ginevrina - con uffici a Ramallah e Gaza - secondo le informazioni ufficiali, impiega cinque persone, e avrebbe accolto 700mila franchi in donazioni nel 2022, rispetto agli oltre 800mila precedenti. Secondo quanto detto dall’organizzazione si tratta di fondi usati per sostenere gli orfani di Gaza e per donne e bambini. A questo scopo l'FSH collabora anche con l'associazione palestinese Wefaq. Ma secondo la ONG Monitor, allineata a Israele, Wefaq è sostenuta dall’Associazione sanitaria comunitaria Abdel Shafi, che a sua volta è stata fondata e gestita da membri dell’organizzazione terroristica Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP).
L'FSH svizzero sostiene inoltre anche gli studenti dell'Università islamica di Gaza (IUG). Ma non si tratterebbe di un'università normale. Fondata a Gaza nel 1978 è considerata una roccaforte di Hamas. Quasi la metà dei corsi obbligatori sono lezioni religiose. Importanti funzionari di Hamas sono laureati o professori dell'IUG. Anche il capo di Hamas Ismail Haniya ha studiato all'università islamica che, secondo varie fonti, è diventata il centro di formazione intellettuale di Hamas.
La politica svizzera - Ma quali sono le considerazioni delle autorità svizzere sul coinvolgimento della Fondazione ginevrina e suoi presunti legami con Hamas? Il Ministero degli Esteri ha spiegato come l'FSH non sia stato sostenuto finanziariamente e la Procura federale ha già annunciato di aver aperto un'inchiesta per sospetto finanziamento di Hamas dalla Svizzera. Un portavoce non ha voluto dire se l'FSH fosse al centro dell'attenzione.
Anche la rete palestinese per la liberazione dei palestinesi Samidoun, è al centro dell’attenzione degli investigatori. Le autorità tedesche classificano il gruppo come estremista e antisemita, motivo per cui è monitorato dall'Ufficio per la tutela della Costituzione e dovrebbe essere bandito. Gli attivisti si sono recentemente trasferiti in Svizzera. La NZZ am Sonntag ha poi riferito di un incontro a Ginevra al quale sono intervenuti i principali esponenti di Samidoun.
Ciò che colpisce è anche la vicinanza di diversi politici alle controverse organizzazioni. La ricerca mostra che Anouar Gharbi, vicino ad Hamas, è riuscito a coinvolgere in diverse occasioni rappresentanti di sinistra. Su tutti il consigliere agli Stati del PS Carlo Sommaruga, che ha visitato più volte il Medio Oriente insieme a Gharbi. Nel 2012, secondo la NZZ, ha preso parte a una conferenza con i principali funzionari di Hamas, dove era responsabile anche Gharbi. Sommaruga In passato si è difeso dalle accuse di vicinanza ad Hamas. Anouar Gharbi sarebbe stato avvistato anche con Josef Zisyadis. Con Gharbi ha viaggiato all'estero anche il politico del PS Jean-Charles Rielle, che rappresentava il partito al Consiglio nazionale e al Consiglio comunale di Ginevra.