Lo sceicco qatariota Nawaf bin Jassim bin Jabor Al-Thani è stato condannato in patria. La nuova direzione, però, non commenta.
LUCERNA - Tornato di recente sotto i riflettori della cronaca, per via della conferenza di pace sull'Ucraina, il lussuoso resort Bürgenstock ha fatto di nuovo parlare di sé sulle pagine dei domenicali.
Il motivo è legato alle vicissitudini di Nawaf bin Jassim bin Jabor Al-Thani, nobile legato alla famiglia reale del Qatar nonché presidente di Katara Hospitality, che proprio attraverso l'agenzia del Regno ha investito più di mezzo miliardo di franchi in Svizzera e nel progetto «di sicuro successo», nella «location unica» del Lago dei Quattro Cantoni.
Come riporta la SonntagsZeitung, anche se a giugno per la Conferenza arriveranno al Bürgenstock diversi leader internazionali è quantomeno improbabile che lo sceicco potrà essere presente per accoglierli. Questo perché, riporta il quotidiano emiratino Khaleej Times, Al-Thani è stato condannato in patria per appropriazione indebita e condannato a 6 anni di carcere e a una multa di 207 milioni.
La condanna è arrivata a metà gennaio in un maxi-processo culmine a un'estesa indagine anti-corruzione all'interno del governo che ha visto finire alla sbarra 15 funzionari, tra i quali l'ex-ministro delle finanze del Qatar Ali Serif al-Emadi. Proprio per lui la condanna più dura a 20 anni di carcere e 16 miliardi di franchi di multa. I condannati hanno ancora la possibilità di ricorrere in appello, ma non è ancora chiaro se lo faranno.
Il Bürgenstock non è l'unica struttura di lusso in Svizzera di proprietà di Katara Hospitality, c'è anche l'iconico Hotel Schweizerhof di Berna, il Royal Savoy di Losanna (e anche quello di Londra).
Come scrive sempre la SonntagsZeitung dal primo aprile il nuovo direttore è il vallesano Chris Franzen, che è stato anche il direttore del Waldorf Astoria di Doha. Proprio Franzen, interpellato sulla questione, ha preferito rispondere con un «no comment».