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SVIZZERA«Le FFS stanno andando dritto contro un muro»

06.06.24 - 11:05
Secondo l'ex presidente della direzione Benedikt Weibel gli investimenti per ampliare la rete ferroviaria sono semplicemente «insostenibili»
Imago
Fonte ats
«Le FFS stanno andando dritto contro un muro»
Secondo l'ex presidente della direzione Benedikt Weibel gli investimenti per ampliare la rete ferroviaria sono semplicemente «insostenibili»

BERNA - Le FFS stanno andando contro il muro: lo sostiene l'ex presidente della direzione dell'azienda Benedikt Weibel, secondo cui sulla scia di investimenti insostenibili promossi dal mondo politico per ampliare la rete ferroviaria l'intero sistema è ormai a rischio. La sferzata è giunta ieri al Museo dei trasporti di Lucerna: il 77enne ha tenuto un discorso di cui riferiscono oggi numerosi quotidiani svizzeri, sia nella Svizzera tedesca che in Romandia, a partire dal Tages-Anzeiger (TA). L'ex dirigente ha chiesto né più né meno che lo stop a tutti gli ampliamenti ferroviari decisi dal parlamento.

«Abbiamo troppi soldi» - «Il futuro si prospetta cupo a causa di un problema tipicamente svizzero: abbiamo troppi soldi», ha detto Weibel secondo il testo dell'intervento. A suo avviso invece di discutere prima l'ulteriore sviluppo dell'offerta si decidono ampliamenti infrastrutturali che costano miliardi: solo allora si parla di come utilizzare in modo sensato i nuovi binari, le gallerie e le stazioni. «Il fondo per i progetti ferroviari ha portato a un concerto sfrenato di desideri: Non si chiedono nuove offerte, ma investimenti su larga scala, costi quel che costi».

Più investimenti, più costi - Per l'ex numero uno delle FFS (dal 1993 al 2006) tale approccio è addirittura illegale, perché contrario alla legge federale sulle ferrovie, che al suo articolo 48c recita: «Le misure previste nelle fasi di ampliamento si basano su una prova della necessità e su un'analisi dell'offerta effettuata secondo criteri di economia aziendale e macroeconomici». La concentrazione sugli investimenti di espansione ha effetti fatali e già chiaramente visibili, aggiunge l'ex dirigente con studi in economia all'università di Berna: nonostante l'immensa attività di costruzione la quota di mercato della ferrovia non cresce. E gli enormi investimenti portano a un costante aumento dei costi di sistema, perché ogni franco investito comporta un incremento degli oneri annui.

Casse pubbliche svuotate - Questo ha pesanti ripercussioni sulle casse pubbliche: nel 2006, le prestazioni versate alle FFS da Confederazione e cantoni ammontavano a 1,8 miliardi di franchi, l'anno scorso erano già salite a 4 miliardi. Ciò che preoccupa maggiormente Weibel è che attualmente sono stati approvati e finanziati investimenti per un totale di 25 miliardi di franchi: secondo i suoi calcoli ciò comporterà costi supplementari di 1,6 miliardi di franchi all'anno. Nel 2026 saranno approvati altri progetti di investimento per un totale di oltre 20 miliardi di franchi, con ulteriori oneri annui per 1,4 miliardi.

«Non possiamo più permettercelo» - Anche la ricca Svizzera non può permetterselo, sostiene Weibel. «Alla luce della situazione finanziaria della Confederazione, è prevedibile che nel prossimo futuro l'attenzione non sarà più rivolta al finanziamento di giganteschi progetti di espansione, ma alla sostenibilità finanziaria del sistema ferroviario in Svizzera. Siamo sulla buona strada per cementare letteralmente il futuro».

«Stiamo andando contro un muro» - Parlando con i giornalisti del Tages-Anzeiger l'interessato è stato ancora più esplicito. «Stiamo andando contro il muro con le ferrovie e distruggendo intenzionalmente un sistema eccellente», sostiene. «Quando arriverà la pressione per risparmiare vi saranno solo due opzioni: cancellare i treni o chiudere le linee». A suo avviso vengono nel contempo attualmente trascurate le opportunità per sfruttare meglio il sistema esistente.

Stop all'espansione - «Se non si adottano contromisure, e molto rapidamente, il sistema ferroviario svizzero e le sue attuali qualità saranno seriamente compromessi», argomenta Weibel. Insieme a un gruppo di specialisti del settore ferroviario - tra cui l'ex responsabile di Ferrovia 2000, l'inventore dell'orario cadenzato, un ex pianificatore del servizio a lunga percorrenza delle FFS e un ex responsabile di Südostbahn e delle Zürcher Verkehrsbetriebe - chiede ora di fermare tutti gli ampliamenti non ancora avviati. «Abbiamo bisogno di una moratoria sui progetti di espansione».

«Sfruttare meglio quello che c'è» - Invece di investire nel cemento le reti ferroviarie esistenti dovrebbero essere sfruttate meglio, argomenta Weibel. A suo dire le possibilità sono sorprendentemente varie, dallo smistamento dei treni in base alla velocità alle nuove fermate dei treni veloci nei grandi agglomerati urbani, passando per nuovi collegamenti per i pendolari. Un altro punto importante è il materiale rotabile: la capacità potrebbe essere aumentata in modo significativo con aree di ingresso più ampie che accelerano il cambio dei passeggeri, sistemi di porte che si aprono e si chiudono il più rapidamente possibile, operazioni di movimentazione che consentono di risparmiare tempo e l'ottimizzazione delle entrate e delle uscite dalle stazioni.

Obiettivi realizzabili senza investimenti - Il gruppo di lavoro di Weibel ha sviluppato un orario minuto per minuto per tutta la Svizzera con il nome di progetto Prometheus. Stando a questo approccio con le misure indicate si potrebbe offrire un buon 25% di treni in più. «Gli obiettivi della fase di espansione 2035 - ossia capacità aggiuntiva, intervalli di un quarto d'ora e collegamenti diretti - potrebbero quindi essere realizzati anche senza grandi ampliamenti», conclude l'esperto.

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COMMENTI
 

Net21 6 mesi fa su tio
ma deve arrivare un ometto di 77 anni in pensione a farci aprire gli occhi? ma i politici, le commissioni, gli esperti?? mi sa che ha ragione il geni, pensano solo a èppiauar e robottini 🤭

Afata 6 mesi fa su tio
che novità...e chissà come mai...

Geni986 6 mesi fa su tio
Questi sono dei Signori che sanno ancora lavorare con carta e matita, e meritano certamente molto rispetto! Io sono completamente d'accordo con loro. E rincarerò la dose: siamo completamente allo sbando! Gli unici che ci guadagneranno alla fin fine saranno quella schiera di nuovi borghesotti di cui sono pieni gli uffici di ditte statali e parastatali, che a fine giornata non si chiedono se hanno tirato assieme qualcosa, perché è ora della palestra o dell'happy hour o di andare a casa nella propria bella villetta a vedere se i vari robottini hanno lavorato bene. Non c'è più nessuno che abbia davvero una visione d'insieme. E tutti, come si suol dire, ci fanno dentro la tóma... Il colmo è che pianificano ampliamenti ferroviari praticamente per portare in giro se stessi da una città dell'Altopiano all'altra. Deve davvero tornare un po' di meritocrazia!

vulpus 6 mesi fa su tio
Può anche aver ragione. Ma dal 2006 in poi le realtà sono cambiate. La sua FFS ha ora come obiettivo di trasportare il più possibile merci di transito. Di conseguenza sono necessarie più infrastrutture. Forse la strada per attirare l'attenzione non sono lée interviste. Si approcci ai politici.

Robidal63 6 mesi fa su tio
Ma perché non si gode semplicemente la sua meritata pensione?

Geni986 6 mesi fa su tio
Risposta a Robidal63
Perché vuole evitare lo sperpero dei soldi dei contribuenti! Hai in mente qualcosa che si chiama altruismo? Il non riuscire a stare immobili quando si assiste ad un'ingiustizia nei confronti di qualcuno?

Equalizer 6 mesi fa su tio
Un fondo di verità la dice anche lui, se nelle grandi città si fanno girare le metro con cadenze di 3-5 minuti in sicurezza perché le FFS non scendono sotto i 15 minuti?
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