Cerca e trova immobili

ZURIGOCollezione Bührle, le indagini sui dipinti vanno continuate

28.06.24 - 14:28
Lo si evince dal rapporto, pubblicato oggi, dello storico Raphael Gross
Depositphotos (matteocozzi)
Fonte ats
Collezione Bührle, le indagini sui dipinti vanno continuate
Lo si evince dal rapporto, pubblicato oggi, dello storico Raphael Gross

ZURIGO - Occorre continuare la ricerca in merito alla provenienza di opere artistiche della Fondazione Collezione Bührle. Lo storico Raphael Gross ha condotto uno studio da cui è emerso che le indagini svolte dalla fondazione non soddisfano ancora i criteri del Kunsthaus di Zurigo, come si evince da un rapporto pubblicato oggi.

In primo luogo, scrive lo studioso zurighese, occorre fare luce su aspetti quali la precedente proprietà dei quadri da parte di ebrei e la loro confisca per mano del regime nazionalsocialista.

Gross ritiene inoltre che il museo della città sulla Limmat - o, piuttosto, la Zürcher Kunstgesellschaft, cui fa capo - debba istituire un comitato composto da esperti di varie discipline. Il compito del collegio dovrebbe essere quello di sviluppare uno schema di esame per le confische di origine nazista e applicarlo sia alla collezione del Kunsthaus che ai prestiti a lungo termine.

Come terzo e ultimo punto, lo storico zurighese ritiene che l'associazione che gestisce le opere del museo dovrebbe avviare una discussione pubblica che porti il titolo di "Collezione Emil Bührle". Quest'ultima, che comprende opere d'arte accumulate dal commerciante d'armi tra il 1936 e il 1956, è composta di 633 pezzi.

Molte di essi avevano proprietari ebrei all'epoca della seconda guerra mondiale e sono pervenuti alla Collezione Bührle direttamente o attraverso tappe intermedie. «Senza la persecuzione degli ebrei, la Collezione Bührle non sarebbe mai nata», ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi oggi a Zurigo Gross, che dal 2017 dirige il Museo storico tedesco (Deutsches Historisches Museum) di Berlino.

L'indagine pubblicata oggi ha fatto luce sulla provenienza di cinque dipinti della collezione: in alcuni casi, il team di ricercatori ha scoperto circostanze che non erano emerse in seguito alle ricerche condotte dalla fondazione.

Quest'ultima ha finora documentato 41 casi di opere i cui precedenti proprietari erano ebrei, un'altra ventina è emersa in seguito allo studio svolto sotto la supervisione di Gross. È plausibile che questi dipinti siano passati di proprietà tra il 1933 e il 1945. «Solo se si intraprenderanno nuove ricerche in questi casi si potrà onorare la pretesa di presentare le opere nel loro contesto storico», ha dichiarato l'esperto.

I committenti dell'indagine, ossia il Kunsthaus, la città e il cantone di Zurigo, si legge nel comunicato, analizzeranno i risultati dello studio e ne daranno notizia nel mese di luglio.

La Collezione Bührle aveva già fatto rimuovere cinque opere esposte al Kunsthaus circa quindici giorni fa in seguito a una nuova valutazione. Intende cercare un accordo con i discendenti o altri successori legali dei vecchi proprietari di tali dipinti.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE