La proposta del consigliere nazionale del PEV: un aumento dell'imposta sul tabacco. L'idea però non trova sostegno né a destra, né a sinistra.
BERNA - In Svizzera fuma circa una persona su quattro. Secondo l'Ufficio federale della sanità pubblica, acquistando un pacchetto di sigarette al prezzo medio di 9,20 franchi si paga un'imposta sul tabacco di circa 4,67 franchi.
Queste entrate servono tra l'altro per finanziare l'assicurazione per la vecchiaia. Nel 2020 il ricavo è ammontato a 2,1 miliardi di franchi, ovvero a circa il 5% del ricavo totale dell’AVS che, attualmente, si trova ad affrontare importanti sfide finanziarie.
«Un doppio vantaggio» - Un postulato del consigliere nazionale del PEV, Nik Gugger, invita quindi il Consiglio federale a prendere in considerazione un aumento dell'imposta sul tabacco.
Gugger ritiene che le entrate supplementari derivanti da questo aumento potrebbero rappresentare una boccata d'ossigeno per l'AVS, soprattutto in un momento in cui la sfida demografica mette sempre più sotto pressione il sistema previdenziale.
Secondo lo zurighese, non è solo l'AVS che potrebbe trarne vantaggio: «Una tassa sul tabacco più elevata riduce potenzialmente anche il consumo di tabacco, il che ridurrebbe indirettamente i costi sanitari», sottolinea. In questo modo è possibile stabilizzare ulteriormente l’AVS dal punto di vista finanziario senza che siano necessari drastici tagli alle rendite o aumenti regolari dei contributi salariali.
Nello specifico Gugger propone che le tasse sulle sigarette e sugli altri prodotti derivati da tabacco e nicotina aumentino del 10%, e che il carico fiscale complessivo venga aumentato a lungo termine almeno al 75%.
«Non vogliamo favorire il mercato nero» - Per il consigliere nazionale del Centro, Reto Nause, è legittimo rivedere la tassazione dei prodotti del tabacco, poiché a seconda del prodotto vengono applicate imposte diverse. Tuttavia è scettico riguardo a un aumento generale. «Non vogliamo favorire il mercato nero, quindi un aumento generale non è un’opzione sostenibile», afferma.
«Vorrebbe dire sperare nel maggior numero di fumatori possibile» - Secondo la consigliera nazionale Sarah Wyss (PS), la proposta ha dell'assurdo: «Per rappresentare una soluzione per l'AVS dovrebbero fumare quante più persone possibile». Wyss, insomma, ci legge una forte stortura nel fatto che la politica finanziaria possa avere interesse a far sì che il maggior numero possibile di persone fumi. «Le tasse sulle sostanze che creano dipendenza possono essere utili, ma non dovrebbero servire come principale fonte di reddito».
«Le tasse sono già troppo alte» - Non mancano i contrari. Come il consigliere nazionale dell'UDC Andreas Glarner: «L'AVS dovrebbe essere alleggerita con il risparmio e non con una tassa supplementare», sottolinea l'argoviese. «Nessuno vuole nuove tasse. E quella sul tabacco è già troppo alta».
Il Consiglio federale dovrà decidere entro l’inizio della prossima sessione se accogliere o respingere il postulato.