Il punto di vista di Elham Manea, professoressa all'università di Zurigo e specialista del Medio Oriente.
ZURIGO - Gli sviluppi in Siria sono tutti ancora in divenire e non è ancora chiaro cosa significheranno per i rifugiati siriani che si trovano in Svizzera: lo afferma Elham Manea, professoressa all'università di Zurigo e specialista del Medio Oriente.
«La situazione attuale non significa molto per i rifugiati siriani nella Confederazione», argomenta la 58enne in un'intervista pubblicata dal sito online del Blick. «È ancora troppo presto per prevedere come evolverà la situazione in Siria e se ciò possa aprire prospettive di rientro a lungo termine. Molto dipenderà da quanto sarà stabile l'ordine postbellico e se la situazione politica e di sicurezza consentirà un ritorno. Fino ad allora, si tratta di aspettare e osservare gli ulteriori sviluppi».
«Non è ancora chiaro se i ribelli faranno pace con i curdi o se la Siria si disintegrerà in più parti», prosegue l'accademica allargando lo sguardo a quanto avviene sul terreno. «La Turchia, in quanto principale sostenitore dell'HTS (gruppo islamista Haiat Tahrir al-Sham) si oppone fermamente a una regione curda autonoma. Allo stesso tempo, l'HTS persegue l'obiettivo di conquistare l'intera Siria, rendendo più probabili i conflitti con i curdi. Le milizie filo-turche stanno attualmente attaccando aree curde come Manbij, provocando pesanti combattimenti, crisi umanitarie e migliaia di sfollati interni». Sempre secondo l'esperta, la ricomparsa di cellule del sedicente Stato islamico (Isis) in Siria sta aggravando l'insicurezza. «Resta da vedere se l'HTS creerà stabilità o se sorgeranno conflitti interni, come in Libia».
«Alla luce di questi sviluppi, la Russia è indubbiamente preoccupata per la possibile perdita delle sue basi militari in Siria», aggiunge l'intervistata. «La perdita di queste basi non solo indebolirebbe significativamente la presenza militare della Russia in Medio Oriente, ma minerebbe anche le sue ambizioni geopolitiche nella regione. Resta da vedere quali misure adotterà Mosca per proteggere i suoi interessi in Siria e assicurare le sue posizioni strategiche».