Due ex impiegati di un centro di vaccinazione hanno ammesso di averne creati una quindicina
NEUCHÂTEL - Interrogate dalla polizia neocastellana, due persone hanno ammesso di aver falsificato una quindicina di certificati Covid. Entrambi sono ex impiegati amministrativi di un centro cantonale di vaccinazione.
Una denuncia è stata presentata al Ministero pubblico di Neuchâtel, hanno comunicato oggi la polizia e la procura. Le indagini proseguono in modo da determinare se siano stati emessi altri pass sanitari contraffatti.
«Il Ministero pubblico non sottovaluta la gravità di tali infrazioni. Oltre al rischio per la salute, va ricordato che la creazione di certificati Covid falsi o il loro utilizzo è punibile penalmente» sottolineano le autorità. Le persone coinvolte rischiano sanzioni pecuniarie o perfino detentive.
La scoperta di frodi di questo genere non è certo un unicum in Svizzera. Venerdì scorso, la procura regionale del Giura bernese-Seeland ha annunciato l'apertura di un'inchiesta in seguito al sospetto di certificati fasulli creati da dipendenti dell'Ospedale di Moutier (BE). Lo stesso è stato fatto dal Ministero pubblico sangallese, intenzionato a vederci chiaro riguardo a un traffico di tali documenti venuto a galla nel cantone.
Recentemente anche a Friburgo sono emerse irregolarità simili in seno al centro di depistaggio di Granges-Paccot. A fine novembre era invece scattata la carcerazione preventiva per un collaboratore del centro cantonale di vaccinazione di Sciaffusa e per altre persone che l'avevano aiutato a vendere pass contraffatti. Riavvolgendo ulteriormente il nastro, in ottobre è stata smantellata a Ginevra una rete di truffatori che aveva emesso oltre 400 certificati non in regola.