Il proprietario dell'hotel aggiunge dettagli riguardo il rinvenimento del corpo del pizzaiolo 45enne
Nel frattempo la polizia resta con la bocca cucita: «Ne sappiamo di più, ma non possiamo parlare essendoci ancora un'inchiesta in corso»
SAN GALLO - «Ne sappiamo già di più, ma non possiamo dire nulla ai media essendoci in corso un'indagine penale». Queste le parole di Hanspeter Krüsi, portavoce della polizia cantonale sangallese, contattato dal tagblatt.ch.
In particolare, il portavoce non vuole esprimere riguardo il legame tra il 19enne svizzero e l'uccisione del 45enne italiano.
Gli inquirenti, oltre agli interrogatori, hanno proceduto con i prelievi di sangue e urina, una prassi in queste circostanze per identificare eventuali tracce di alcol o droghe nelle persone coinvolte. L'unica informazione ulteriore fornita dalla polizia riguarda esclusivamente la provenienza del 19enne che, fanno sapere, non è del posto e non vive nella regione.
Per il resto rimane un mistero cosa sia accaduto esattamente, domenica notte, nel corridoio davanti alla camera d'albergo dove il pizzaiolo 45enne abitava stabilmente.
Singolare, però, il fatto che entrambi gli uomini siano stati trovati accasciati in quel corridoio. Praticamente addosso alla salma, infatti, vi era il 19enne. Secondo la polizia si è trattato di una colluttazione. Non sarebbero insomma state usati armi.
Trovato in costume - Nel corso della giornata di ieri, si è diffusa la voce che il giovane avesse preso parte al carnevale: il sabato è tradizionalmente una delle festività principali a Mels, soprattutto per la parte giovane della popolazione. Krüsi ha confermato al "Sarganserländer" che il diciannovenne è stato trovato in costume nell'hotel. «Si può quindi presumere che abbia preso parte al carnevale», ha aggiunto. La vittima, invece, non mostrava nulla che potesse ricondurre a una partecipazione alla festa.
È la seconda volta in pochi anni che si verifica un omicidio durante il carnevale locale. Nel febbraio del 2018, un algerino ha ucciso un egiziano in quello che allora era il centro di asilo di Heiligkreuz. Quell'evento, tuttavia, non aveva alcun collegamento diretto con la tradizionale festa.
«L'ho ucciso» - È stato il proprietario dell'hotel, Willy Meier, a trovare i due uomini sdraiati a terra domenica mattina. All'inizio ha pensato a una sorta di scherzo, poi ha scoperto che uno dei due era morto. A quel punto ha chiamato il 144.
Il 19enne è rimasto calmo fino all'arrivo della polizia. Ma poi, secondo Meier, avrebbe pronunciato le parole: «L'ho ucciso». Solo dopo essere stato invitato al silenzio dalla polizia, avrebbe smesso di parlare.
Secondo l'albergatore, il 45enne lascia una famiglia in Italia, la stessa che ieri, tramite un legale, ha informato i media della scarse se non nulla comunicazione da parte della polizia sangallese.
Secondo i familiari, «nessun organo e autorità elvetica ha provveduto ad informare la famiglia e/o autorità consolari circa il decesso». «Di conseguenza - sottolinea - nessuna ricognizione e/o riconoscimento cadaverico è stato disposto, non si ha alcuna notizia su dove sia custodita la salma, se, dove e quando verranno effettuati i rilievi autoptici e di conseguenza su quando potrà essere rimpatriata per darne degna sepoltura».