Si aggrava la posizione del 45enne svizzero accusato di aver aggredito una thailandese
PHUKET - Per E. F.*, l'argoviese emigrato a Phuket 15 anni fa e balzato agli onori delle cronache locali per aver dato un calcio (presunto) a una donna thailandese, le cose si complicano.
Dopo la bufera scoppiata in seguito all'episodio che ha già valicato i confini nazionali, sembra persino a rischio la sua permanenza nel Paese del sorriso. Il comandante della polizia locale sarebbe già stato invitato a revocargli il visto.
Nonostante l'impegno del 45enne per spiegare l'accaduto - con l'aiuto di avvocati e attraverso una conferenza stampa davanti a decine di giornalisti -, la popolazione non sembra voler voltare pagina e chiede a grande voce l'espulsione dell'uomo, additato da tutti come un razzista e suprematista bianco.
Tutto ciò mentre spuntano testimonianze che ne aggraverebbero la posizione. Secondo alcune fonti l'uomo sarebbe stato filmato durante atteggiamenti alla guida non proprio consoni, e sarebbe abituato a imbracciare armi per intimidire chi si affaccia nella sua proprietà.
Di fatto la gravità delle accuse dipenderà dal referto medico della donna che lo ha messo sulla graticola. Fino a ora ha prodotto solo una foto che dovrebbe mostrare i segni del calcio, ma dalla quale in realtà si vede poco o nulla. La stessa però non sembra voler tornare sui suoi passi. «Nessun thailandese dovrebbe subire una cosa del genere», ha affermato confermando la volontà di arrivare fino alla fine di questa storia.
Insomma, il destino dello svizzero è appeso ad un filo e, come se non bastasse, il suo visto è in scadenza. Non sarebbe quindi necessaria nemmeno la revoca, basterebbe non rinnovarlo per vederlo costretto a lasciare il Paese.
*nome noto alla redazione