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SVIZZERA Al via la Conferenza di pace al Bürgenstock

15.06.24 - 09:08
Da sabato 15 a domenica 16 la Svizzera ospita la Conferenza sulla pace in Ucriana.
keystone-sda.ch (MICHAEL BUHOLZER)
Fonte Ats ans
Al via la Conferenza di pace al Bürgenstock
Da sabato 15 a domenica 16 la Svizzera ospita la Conferenza sulla pace in Ucriana.

BÜRGENSTOCK - Un numero di capi di Stato e di governo mai visto prima si riunisce in Svizzera sabato e domenica sul Bürgenstock (situato nel canton Nidvaldo) per discutere di una possibile pace in Ucraina. Che cosa si otterrà? Chi parteciperà? E perché l'aggressore russo non partecipa? Qui di seguito trovate le domande e le risposte più importanti:

Perché si svolge la conferenza - La "Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina", che durerà fino a domenica sera, è più o meno la continuazione di quattro precedenti conferenze sulla formula di pace in Ucraina. Queste si sono svolte a Copenaghen, Gedda, Malta e, più recentemente, a Davos. Le due differenze più importanti rispetto agli eventi precedenti: i capi di Stato e di governo o i ministri si incontrano sul Bürgenstock e non più solo i consiglieri per la sicurezza. E non comprende l'intero piano di pace in 10 punti, un tempo propagandato dal presidente Volodymyr Zelensky, con il ritiro immediato di tutte le truppe russe, il rilascio di tutti i prigionieri di guerra e la punizione dei politici e degli ufficiali militari russi, ma solo parti di esso considerate realistiche da parte della comunità internazionale.

Le aspettative - L'obiettivo del mega-incontro diplomatico è quello di avviare un processo di pace e creare le condizioni per un successivo vertice di pace con la partecipazione della Russia. Kiev spera in un ampio sostegno internazionale per la fine della guerra. Tuttavia, non si tratta di veri e propri colloqui di pace. La Russia non sarà presente al tavolo delle trattative. I partecipanti dovrebbero concordare dei passi o una tabella di marcia. Si discuterà di argomenti di interesse globale, come la protezione delle centrali nucleari, la libertà di navigazione nel Mar Nero, la sicurezza alimentare e gli aspetti umanitari. I partecipanti pubblicheranno i risultati della conferenza in una dichiarazione finale.

Quale sarà il risultato - Su questo punto le opinioni sono discordanti. In linea di principio, i sostenitori dell'Ucraina vogliono aumentare la pressione sulla Russia. Saranno probabilmente fatti solo piccoli passi. La Svizzera beneficerà probabilmente per via delle sue pubbliche relazioni in quanto organizzatrice dell'evento. Il vertice del G7 di giovedì in Italia ha portato risultati tangibili. I capi di Stato e di governo si sono impegnati a versare all'Ucraina 50 miliardi di dollari derivati dagli interessi sui beni russi congelati. Gli Stati Uniti e l'Ucraina hanno inoltre firmato un accordo per ulteriori aiuti nei prossimi dieci anni.

Chi partecipa - Alla conferenza sul Bürgenstock partecipano delegazioni di 92 Paesi, tra cui 57 capi di Stato e di governo. Sono state invitate oltre 160 delegazioni, organizzazioni internazionali e rappresentanti religiosi. Circa la metà dei partecipanti proviene dall'Europa e dal Nord America, l'altra metà dal resto del mondo. La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris rappresenterà gli Stati Uniti. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il primo ministro britannico Rishi Sunak, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il capo di Stato francese Emmanuel Macron, nonché il primo ministro italiana Georgia Meloni, rappresenteranno i Paesi del G7. Anche i rappresentanti di Arabia Saudita, Turchia e India saranno presenti. Partecipano anche numerosi Paesi africani.

Chi non partecipa - Per il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, un appuntamento di campagna elettorale negli USA sembra essere più importante della partecipazione alla Conferenza di pace. Anche la Cina ha boicottato l'evento. Pechino ritiene inutile partecipare in assenza della Russia. Il Brasile invierà soltanto un osservatore. Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva è arrivato a Ginevra due giorni fa e ha incontrato la presidente della Confederazione Viola Amherd. È presente solo un inviato del Sudafrica, che si dice abbia subito pressioni da Mosca.

Perché la Russia non partecipa - La Russia ha definito la Conferenza un «inutile perdita di tempo» e un tentativo per imporre condizioni favorevoli all'Ucraina. Nel decidere se invitare o meno la Russia, la Svizzera ha dovuto soppesare due rischi, come ha detto il ministro degli Esteri Ignazio Cassis. Da un lato, c'era il rischio che alcuni Paesi non avrebbero partecipato in assenza dell'orso. L'altro rischio era che la Svizzera non avrebbe visto l'Ucraina sedere al tavolo delle trattive.

Come reagirà la Russia - Ci sono già state azioni di disturbo e attacchi nel cyberspazio, ad esempio ai siti web dell'Amministrazione federale. Secondo Zelensky, la Russia ha fatto pressione sui Paesi amici affinché non partecipassero alla conferenza. La Russia ha anche intensificato la sua retorica nei confronti della Svizzera. Il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha descritto la Svizzera come un «Paese apertamente ostile» e dunque inadatto ai negoziati sul conflitto ucraino. Secondo gli esperti, la propaganda del Cremlino mira a minare la legittimità del vertice. La presidente Viola Amherd è stata recentemente denigrata in modo massiccio dalla televisione russa in un programma di approfondimento. Si diceva che fosse avida di denaro e non particolarmente attraente. È stata etichettata come «assassina di bambini» e «satanista». Amherd ha definito le dichiarazioni «fuori luogo» e le ha etichettate come propaganda.

Come si svolgerà la Conferenza - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato in Svizzera venerdì. Gli altri ospiti di Stato arriveranno al Bürgenstock sabato pomeriggio. La cerimonia di benvenuto avrà luogo in prima serata, e sarà seguita da discorsi di apertura. La conferenza inizierà poi con uno scambio alla presenza di tutte le delegazioni. I discorsi di chiusura sono previsti per domenica a pranzo.

Cosa succede dopo la Conferenza - Il ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha dichiarato che la Svizzera sta discutendo con molti Paesi su dove e quando si potrebbe organizzare una seconda conferenza dopo il Bürgenstock. La questione non è se la Russia sarà coinvolta nel processo, ma quando. Secondo Cassis, l'obiettivo è anche quello di far sì che la Svizzera possa annunciare, durante la conferenza stampa che si terrà dopo l'incontro del Bürgenstock, dove si terrà la conferenza di follow-up. Ci sono Paesi interessati. «Siamo pronti a cedere la responsabilità e a continuare ad accompagnare il processo con altri compiti, se lo si desidera», aveva dichiarato Cassis.

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