Anche il Consiglio degli Stati ha approvato una serie di progetti per rafforzare i controlli alle frontiere.
BERNA - La Svizzera deve investire circa 99 milioni per una serie di progetti destinati a rafforzare i controlli alle frontiere esterne dello Spazio Schengen. Dopo il Nazionale nel dicembre scorso, oggi gli Stati hanno dato il loro benestare a questo credito per 36 voti a 2. Si tratta essenzialmente di un adeguamento dei sistemi informatici e per un eventuale incremento del personale.
L'Unione europea intende stanziare diversi miliardi di euro nei prossimi anni per adeguare la collaborazione Schengen/Dublino alle nuove sfide. In particolare, Bruxelles vuole migliorare i controlli alle frontiere esterne e la collaborazione tra le diverse autorità nazionali preposte alla sicurezza e alla migrazione. Stando al Governo, anche la Confederazione ne trarrà beneficio sul piano di polizia, asilo e migrazioni.
La cooperazione internazionale e lo scambio d'informazioni nell'ambito di Schengen/Dublino contribuiscono a una maggiore sicurezza della Svizzera, in particolare in materia di sicurezza interna, secondo il plenum. Tali accordi si sono rivelati essere strumenti indispensabili nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata, hanno sottolineato vari oratori.
I lavori di attuazione giuridica e organizzativa sono già in corso. Da una parte si intende modificare i sistemi esistenti, ovvero il SIS (Sistema d'informazione Schengen), il VIS (Sistema d'informazione sui visti), l'Eurodac (Banca dati europea delle impronte digitali) e l'APIS (Sistema d'informazioni anticipate sui passeggeri).
D'altro canto verranno sviluppati nuovi sistemi, quali l'ETIAS (Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi) e l'EES (Sistema elettronico d'ingresso e uscita), precisa il comunicato.
Questi sistemi consentiranno di effettuare un miglior controllo delle frontiere e di evitare lacune in materia di sicurezza, ha riassunto la ministra di giustizia e polizia Karin Keller-Sutter.
Secondo i calcoli del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), i costi complessivi per l'attuazione di questi sviluppi del cosiddetto acquis di Schengen nel periodo 2020-2025 saranno pari a 121,7 milioni di franchi. Il DFGP fornirà prestazioni proprie sotto forma di risorse umane e contribuirà con mezzi propri ai costi (23 milioni). Nel suo messaggio, il Consiglio federale chiede pertanto al Parlamento un credito d'impegno di 98,7 milioni di franchi, che sarà liberato in due tranche.