Le rassicurazioni del presidente della Confederazione Guy Parmelin.
Berna non concorderebbe con una classificazione della Svizzera come Stato terzo: «Non ha niente a che vedere con l'accordo quadro».
BERNA - Per il presidente della Confederazione Guy Parmelin sarebbe spiacevole, ma non sorprendente, se la Svizzera venisse classificata come Stato terzo nel programma di ricerca Horizon Europe. La porta non è comunque chiusa, ha assicurato.
Decidendo di interrompere i negoziati sull'accordo quadro, il Consiglio federale sapeva dei rischi legati a Horizon Europe (o Orizzonte Europa), ha detto Parmelin in un'intervista pubblicata oggi dalla Schweiz am Wochenende.
Il governo non concorderebbe con un'eventuale classificazione quale Stato terzo: Orizzonte Europa non è un accordo di accesso al mercato, ma un'intesa nel settore della cooperazione in materia di ricerca. «Non ha quindi niente a che vedere con l'accordo quadro e non c'è ragione di trattare la Svizzera peggio di Israele, delle Isole Faroe o di altri Paesi», ha affermato il vodese, pur ammettendo che in fin dei conti si tratta di una decisione politica di Bruxelles.
Secondo il ministro dell'economia, i giochi non sono tuttavia ancora fatti. La Svizzera continua al momento il proprio finanziamento diretto a progetti di ricerca dell'Unione europea, con sei miliardi di franchi che sono stati riservati a questo scopo. "Il nostro obiettivo è conservare la piena associazione a Horizon Europe", ha sottolineato.