Arrivano le prime reazioni alla distribuzione dei Dipartimenti
BERNA - Come facilmente prevedibile visto il suo noto impegno a favore di energia atomica, industria automobilistica e petrolio, i Verdi e le associazioni ambientaliste hanno criticato l'assegnazione del DATEC al neo consigliere federale UDC Albert Rösti. Su Twitter, il partito ecologista ha parlato di «incubo per la protezione del clima».
I Verdi avevano già espresso nel recente passato il timore che il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni, fin qui diretto dalla socialista Simonetta Sommaruga, potesse finire, in caso di sua elezione nell'esecutivo, nelle mani del democentrista bernese. Le posizioni di Rösti su alcuni temi chiave sono infatti letteralmente agli antipodi rispetto a quelle degli ecologisti.
Sul cambio di timoniere al DATEC si è espressa pure Greenpeace. L'organizzazione, pur congratulandosi, ha tenuto a ricordare a Rösti che l'era dei combustibili fossili è finita e che la Svizzera deve ridurre le sue emissioni di gas serra entro il 2030 di almeno il 61% rispetto al 1990.
Dura anche la Fondazione svizzera per l'energia (SES), che ha fatto sapere di voler tenere d'occhio Rösti. Nonostante sia considerato un politico di consenso, «temiamo che nella politica climatica ed energetica siamo passati 'from hero to zero', da un'eroina all'immobilismo se non alla retromarcia», scrive in una nota.
Non usa giri di parole nemmeno il movimento Sciopero per il clima, che su Twitter definisce la nomina di Rösti quale capo del DATEC «una vergogna e un delitto».
Rösti al DATEC? «Potrebbe essere un'opportunità»
A prima vista, si potrebbe dire che la sinistra ha perso nella distribuzione dei dipartimenti, dal momento che Albert Rösti assume il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC), ha detto a Keystone-ATS il politologo Michael Hermann, ma questa potrebbe anche essere un'opportunità.
Finora la transizione energetica in Svizzera è fallita non tanto a causa della politica quanto dell'elettorato. Per questo ora è possibile sbagliarsi, e Rösti come responsabile potrebbe convincere i borghesi del tema e creare una maggioranza, perché Simonetta Sommaruga - finora a capo del DATEC - ha sempre sentito un vento contrario da destra, ha detto oggi Hermann.
Anche il tema dell'energia si è aperto, ad esempio l'energia solare non è più solo una «diavoleria verde», ma una possibilità di autonomia energetica.
Per quanto riguarda Elisabeth Baume-Schneider a capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), Hermann ritiene che anche la consigliera agli stati basilese Eva Herzog, che compariva sul ticket del PS insieme a Baume-Schneider quale candidata alla successione di Sommaruga, sarebbe approdata al DFGP. È un dipartimento difficile per la sinistra. Il politologo ritiene che Herzog sarebbe stata un bersaglio più facile rispetto a Baume-Schneider, che ha i piedi per terra. Il passaggio del DFGP al PS potrebbe così avere un effetto differente da quello previsto, secondo Hermann.
Il fatto che Alain Berset non abbia cambiato dipartimento potrebbe avere a che fare con la durata della sua permanenza in governo. Potrebbe esserci presto una nuova costellazione nel Consiglio federale, continua il politologo.
Infine Karin Keller-Sutter, dal canto suo, è una politica polivalente e di talento che «sicuramente padroneggerà bene il suo nuovo incarico al Dipartimento delle Finanze», ha detto ancora Hermann. In qualità di borghese è in linea con il suo predecessore Ueli Maurer e difende una politica pragmatica.
PLR: «Ripartizione promettente»
D'altra parte, la ripartizione dei dipartimenti in seno al Consiglio federale annunciata poco fa convince il PLR, che la definisce «promettente». In particolare, il partito esprime soddisfazione nel vedere che le finanze sono state assegnate alla sua ministra Karin Keller-Sutter.
La sangallese, scrivono i liberali radicali in una nota, ha in effetti «già più volte dimostrato le proprie capacità», dirigendo fin qui il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) con "brio" e affrontando la sfida della rapida risposta richiesta nell'accoglienza dei rifugiati ucraini.
A causa delle cattive prospettive, il delicato Dipartimento federale delle finanze (DFF) è atteso da grandi sfide, prosegue il PLR. Secondo il partito è chiara la necessità di fissare delle priorità nelle spese e di non indebolire in alcun modo il freno all'indebitamento.
Nessun cambiamento invece per quanto riguarda l'altro consigliere federale liberale radicale, con Ignazio Cassis che rimarrà al timone del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Una decisione che, commenta il PLR, rappresenta un segnale positivo, permettendo di garantire continuità e far avanzare le trattative in corso con l'Unione europea.
Felice l'UDC
L'Unione democratica di centro (UDC) è contenta che il nuovo consigliere federale Albert Rösti assuma la direzione del DATEC. Si tratta di un cambiamento che finalmente ferma una politica energetica caratterizzata da un'ideologia completamente irresponsabile degli ambienti rosso-verdi, afferma il partito in una comunicato.
L'UDC - aggiunge la nota - è cosciente che il lavoro da compiere per il nuovo responsabile del DATEC necessiterà un sforzo erculeo dopo 27 anni di conduzione del dipartimento da parte del centro-sinistra. Bisognerà eliminare strutture e concetti rimasti immutati per decenni. E questa «correzione di rotta» comporta uno sforzo enorme, scrive il partito.
Secondo l'UDC, la Svizzera si trova in una crisi energetica a causa della politica rosso-verde. Invece di fare tutto il possibile per assicurare una produzione nazionale sufficiente di energia elettrica e di promuoverne i necessari ampliamenti urgenti delle infrastrutture, la ministra Simonetta Sommaruga ha lanciato imbarazzanti appelli al risparmio energetico, dice il partito. Con il cambio alla guida del dipartimento, la «politica energetica sbagliata» potrebbe finalmente essere fermata, conclude.