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BERNAConsiglio nazionale, bocciata l'iniziativa anti-vaccini

31.05.23 - 12:58
Bocciata con 140 voti contro 35 la proposta di modifica costituzionale
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Consiglio nazionale, bocciata l'iniziativa anti-vaccini
Bocciata con 140 voti contro 35 la proposta di modifica costituzionale

BERNA - L'iniziativa popolare "Per la libertà e l'integrità fisica", lanciata dagli ambienti "no-vax", «oltre a rimettere in discussione il monopolio statale nell'uso della forza è inutile: già oggi nessuno può essere vaccinato contro la sua volontà». È quanto afferma il Consiglio nazionale che ha bocciato - con 140 voti contro 35 e 8 astenuti - la proposta di modifica costituzionale. Respinta anche l'eventualità di presentare un controprogetto.

I contenuti dell'iniziativa voluta dal Movimento svizzero per la libertà - L'iniziativa, lanciata dal comitato denominato Movimento svizzero per la libertà, «vuole che gli interventi nell'integrità fisica o psichica di una persona avvengano solo con il consenso di quest'ultima e che, in caso di rifiuto, la persona interessata non possa essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali» ha ricordato Patricia von Falkenstein (PLR/BS) a nome della commissione.

Lanciata nel contesto delle prime due ondate di pandemia da coronavirus e dello sviluppo dei vaccini, l'iniziativa intende prevenire qualsiasi obbligo vaccinale "diretto o indiretto". Il testo concerne tutti i vaccini - non solo quelli anti-covid -, ma anche microchip e informazioni digitali nel corpo sotto qualsiasi aspetto.

Testo generico - Ma, come sottolineato da Baptiste Hurni (PS/NE) per la commissione, «la formulazione del testo è troppo generica e avrebbe conseguenze indesiderate su numerosi aspetti sociali e politici, a partire dalla coercizione di polizia fino all'esecuzione delle pene o al prelievo di DNA».

«In caso di accettazione dell'iniziativa, la polizia, senza il consenso dell'interessato, non potrebbe arrestare più nessun sospettato», ha sostenuto Alexandre Berthoud (PLR/VD). Problemi ci sarebbero anche per i controlli negli aeroporti o per i prelievi di DNA dei criminali, ha aggiunto Valérie Piller Carrard (PS/FR).

L'iniziativa concerne quindi tutte le attività della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni che hanno un'influenza sul corpo umano, ha riassunto von Falkenstein. Tra queste figurano ad esempio anche le emissioni foniche che hanno un effetto negativo sull'integrità fisica, ad esempio nella costruzione di strade o ferrovie.

Nicolas Walder (Verdi/GE) ha da parte sua fatto notare che «il testo dell'iniziativa non contiene alcun riferimento esplicito alle vaccinazioni». Se lo scopo è impedire le vaccinazioni obbligatorie, «perché gli iniziativisti non lo hanno precisato nella proposta di modifica costituzionale?», si è chiesto Philipp Matthias Bregy (Centro/VS).

In Svizzera non si può procedere con la vaccinazione forzata - Inoltre, ha aggiunto Hurni, «se oggi sarebbe teoricamente possibile introdurre in Svizzera la vaccinazione obbligatoria (ma non è stato fatto neppure durante la pandemia di coronavirus), non è possibile procedere con la vaccinazione forzata». Il requisito del consenso richiesto dall'iniziativa non è quindi necessario, «anche perché disposizioni in tal senso già esistono nella Costituzione», ha sottolineato il consigliere federale Alain Berset. Per Bregy, in ogni caso «chi sceglie di non farsi vaccinare deve assumersi le conseguenze».

Bocciata anche l'ipotesi di un contro-progetto - Considerando tutte queste lacune, la maggioranza della Camera ha respinto l'iniziativa. Con le stesse argomentazioni ha bocciato anche le proposte di affiancargli un controprogetto diretto o indiretto. «Non è compito del Parlamento correggere una iniziativa mal formulata», ha sostenuto von Falkenstein. I problemi giuridici rimarrebbero anche nel caso di controprogetto, ha aggiunto la basilese.

I controprogetti hanno senso quando c'è una necessità di agire, ha poi sostenuto la relatrice commissionale. «Qui non è il caso», ha precisato.

Si tratta un articolo costituzionale formulato in maniera generale, ha replicato Pirmin Schwander (UDC/SZ). «Per questo motivo - ha sostenuto - il Parlamento potrà prevedere delle eccezioni nella legge d'applicazione, come si è sempre fatto».

L'iniziativa ha il merito di aprire un dibattito per discutere «in che modo e in che misura lo Stato può condizionare libertà di scelta del cittadino», ha detto Piero Marchesi (UDC/TI) nel suo intervento. Se l'iniziativa è imperfetta, il controprogetto permetterà di correggere le sue criticità, ha aggiunto.

Lorenzo Quadri (Lega): «Iniziativa concepita in modo maldestro - Anche per Lorenzo Quadri (Lega/TI) l'iniziativa è stata «concepita in modo maldestro». Ma per il ticinese è proprio per questo motivo che occorre affiancarli un controprogetto. Rifiutarsi significa «sottrarsi a ogni riflessione sul regime instaurato durante la pandemia», significa «rifiutare l'autocritica».

Anche Thomas de Courten (UDC/BS) ha evocato quanto successo durante la pandemia: «Già allora l'UDC era contro le misure restrittive; è per questo motivo che vediamo di buon occhio questa iniziativa». Insomma, per il basilese ben vengano i vaccini, ma «la protezione dei gruppi a rischio deve farsi senza imporre restrizioni all'insieme della società». Non si deve penalizzare qualcuno a causa del suo stato vaccinale, ha sostenuto.

I deputati democentristi: «L'obbligo vaccinale esiste» - Diversi deputati democentristi hanno quindi sostenuto che, de facto, l'obbligo vaccinale in Svizzera esiste: «Ricordo di una ragazza che alla trasmissione 'Arena' ha detto, in lacrime, di essersi fatta vaccinare per poter continuare a studiare e lavorare», ha affermato Lukas Reimann (UDC/SG), il quale ha anche rammentato come i soldati che hanno rifiutato il vaccino anti-covid siano stati rispediti a casa.

Le argomentazioni dell'UDC non hanno però fatto breccia negli altri gruppi parlamentari. L'iniziativa passa ora all'esame del Consiglio degli Stati.

 

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COMMENTI
 

APR-DRONE 1 anno fa su tio
CITO: ha sottolineato il consigliere federale Alain Berset. Per Bregy, in ogni caso «chi sceglie di non farsi vaccinare deve assumersi le conseguenze». Caro sig. Berset vale anche l'esatto contrario. IN OGNI CASO CHI SCEGLIE DI VACINARSI DEVE ASSUMERSI LE CONSEGUENZE a ggiungerei DI TASCA SUA. Non le casse malati a curare i vacinati con tutte le loro menate. !!

Tracy 1 anno fa su tio
Risposta a APR-DRONE
Verissimo, vale anche l'esatto contrario, chi subisce danni gravi da vaccini sperimentali deve essere risarcito immediatamente.

Tracy 1 anno fa su tio
E’ vero, in Svizzera finora non hanno fatto la vaccinazione forzata però l’obbligo mascherato durante la pandemia comunque c’è stato, vari esempi sul tema ci sono. Attenzione però che l’obbligo potrebbe avvenire se tutti i stati membri dell’UE firmeranno gli accordi per i pieni poteri all’OMS sulla gestione della nostra salute, allora anche Berna non avrà più il potere decisionale per la Svizzera e abbiamo ancora la possibilità di dire la nostra alla prossima votazione, non perdiamola, evitiamo di dare troppi poteri alla politica che sembra guardare sempre meno alla propria popolazione.

Taurus57 1 anno fa su tio
Allora nella pseudo democratica Svizzera lo stato ha il monopolio dell'uso della forza. Bene, speriamo che prima o poi il popolo spazzi via la casta politica.
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