Il Consigliere federale Albert Rösti ha rivelato che attualmente sono stati identificati 32 branchi in Svizzera.
BERNA - I lupi si stanno moltiplicando in modo esponenziale in Svizzera, tanto che negli ultimi anni la loro popolazione è aumentata di circa il 30% all'anno. Senza un intervento, essa continuerà a crescere in misura maggiore.
Così ha risposto oggi il consigliere federale Albert Rösti a tre quesiti di parlamentari democentristi - Piero Marchesi (TI), Monika Rüegger (OW) e Michael Graber (VS) -, che si dichiaravano preoccupati per l'incremento rapido dei branchi e dei lupi nella Confederazione.
Rösti, citando gli ultimi dati disponibili in materia, ha risposto che attualmente in Svizzera sono stati identificati 32 branchi di lupi. Nel solo canton Vallese se ne contano 10 per un totale di 70 predatori.
Ma, stando al ministro dell'ambiente, ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che nel 2019 il numero di lupi era inferiore a 100, nel 2020 poco superiore a 100, un anno dopo quasi 150, l'anno scorso circa 240 e oggi oltre 300.
Per questo il Consiglio federale ha avviato una consultazione rapida, che non si è ancora conclusa. In aula, Rösti ha ricordato che la Confederazione - su richiesta dei cantoni - può autorizzare l'abbattimento preventivo di questi animali, ma solo qualora i branchi di lupi rappresentassero una minaccia.
L'obiettivo del Consiglio federale, ha aggiunto, è di proteggere la popolazione e gli animali da reddito e, allo stesso tempo, preservare la specie dei lupi. Rösti ha sottolineato ancora di avere molta comprensione per i rappresentanti dell'agricoltura, che vorrebbero che si reagisca in modo rapido dopo oltre 1'500 attacchi mortali (a pecore, capre, mucche, vitelli, cavalli, ecc).
Ma nel contempo, "ho il compito di garantire la preservazione della specie (dei lupi ndr.), basandomi sulla Convenzione di Berna", ha concluso il consigliere federale.