I partiti hanno subito reagito alle proposte di risparmio del gruppo di esperti per ridurre i futuri disavanzi. Contrari anche i Cantoni.
BERNA - L'UDC accoglie con favore le proposte di risparmio del gruppo di esperti per ridurre i futuri disavanzi della Confederazione, ma auspica tagli ancora più ampi in settori come l'asilo, l'aiuto allo sviluppo, le sovvenzioni alla cultura e «gli stipendi di lusso dell'amministrazione federale».
Le spese della Confederazione sono quasi raddoppiate dal 2000, scrive l'UDC Svizzera in una nota. Lo Stato sta diventando sempre più caro: se nel 2000 costava ai cittadini circa 6500 franchi pro capite a livello federale, ora si è già arrivati intorno ai 9500 franchi.
L'UDC aveva già presentato in aprile al gruppo di esperti e alla ministra delle Finanze Karin Keller-Sutter proposte di risparmio per un potenziale di 5,5 miliardi di franchi. Il partito offrirà il proprio sostegno a un'alleanza per il risparmio con il PLR e il Centro, in modo da ribilanciare le «finanze federali e proseguire con successo sulla strada del freno all'indebitamento». L'UDC respingerà per contro tutte le proposte volte ad aumentare le entrate, le tasse e le imposte.
PS:«Attacco frontale alla Svizzera sociale» - Il PS considera invece le proposte un «attacco frontale alla Svizzera sociale». Il gruppo di esperti ha fissato le priorità sbagliate e ha ignorato fatti importanti. Le proposte di risparmio «riporterebbero la Svizzera indietro di anni» in termini di protezione del clima, uguaglianza e potere d'acquisto, afferma il co-presidente del PS svizzero Cédric Wermuth in un comunicato.
Sul fronte delle entrate c'è un ampio margine di manovra per finanziare questioni socio-politiche fondamentali. «Le multinazionali e i miliardari» devono essere chiamati alla cassa.
In un "documento programmatico", il PS propone di «rinunciare alle deduzioni fiscali inefficienti e ingiuste» e di «correggere gli eccessivi regali fiscali dell'era neoliberale». A tal fine, il PS auspica in particolare «contributi di solidarietà pragmatici da parte di chi controlla il capitale».
Lo strumento del freno all'indebitamento deve «essere finalmente interpretato con saggezza», scrive il PS. I debiti dello Stato andrebbero stabilizzati in relazione alla crescita economica, invece di essere abbattuti.
PLR soddisfatto - Il PLR accoglie con favore il rapporto del gruppo di esperti che - stando a una nota - conferma «molte delle richieste centrali del nostro partito». Il rapporto mostra ad esempio che ci sono numerose sovvenzioni che potrebbero essere facilmente cancellate. E che la ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni andrebbe rivista.
Il PLR approva anche «i principali orientamenti del Gruppo Gaillard», ossia: «Sì all'efficienza, sì all'esercito, no a nuove tasse».
Verdi: «Un favore» ai partiti borghesi - Per i Verdi, il rapporto presentato oggi non è altro che un «favore» ai partiti borghesi. Invece di utilizzarlo «per legittimare un massiccio programma di taglio delle spese», i partiti di centro-destra farebbero meglio a «correggere le loro errate decisioni del passato».
Il fatto che non si prenda in considerazione una riforma del freno all'indebitamento e tanto meno misure sul fronte delle entrate, non sta certo a indicare che la ministra delle finanze del PLR Karin Keller-Sutter e il gruppo di esperti siano interessati a una discussione aperta sul futuro delle finanze federali, scrivono i Verdi.
«Sì, ma» dei Verdi-liberali - Per il PVL le proposte di risparmio «vanno nella giusta direzione» ed è giusto concentrarsi sulla riduzione delle spese. In una nota, i Verdi-liberali chiedono però anche di esaminare se il freno all'indebitamento debba essere reso più flessibile.
Contrari i Cantoni: «Non vogliamo nuovi oneri» - La Conferenza dei governi cantonali riconosce che la Confederazione deve fare qualcosa per migliorare il proprio bilancio. Chiede però che non trasferisca in modo avventato nuovi oneri ai Cantoni. Un tale trasferimento di oneri dalla Confederazione ai Cantoni non è una vera misura di riduzione dei costi e «viene respinto in linea di principio dai Cantoni o in ogni caso esaminato in modo critico», scrive la Conferenza in una nota. È inoltre sbagliato credere che i Cantoni, a differenza della Confederazione, siano in una situazione migliore in termini di politica finanziaria e debbano quindi assumersi gli oneri della Confederazione. Mentre alcuni registrano eccedenze, altri sono infatti alle prese con disavanzi e devono a loro volta pianificare misure di riduzione dei costi. I buoni risultati di alcuni Cantoni sono del resto un segnale ingannevole. I costi sostenuti dai Cantoni e dai Comuni nel settore della sanità e dell'assistenza sono ad esempio destinati ad aumentare in modo massiccio in futuro. La Conferenza dei governi cantonali intende a questo punto esaminare le proposte del gruppo di esperti e commentarle nell'ambito della regolare procedura di consultazione.