L'enclave potrebbe essere inclusa nel territorio doganale dell'Ue. Ma una petizione, corredata da 1605 firme, chiede di «non compromettere i bisogni primari dei campionesi»
CAMPIONE D'ITALIA - Una petizione con allegate 1605 firme - stragrande maggioranza degli abitanti di Campione - è stata inviata al Parlamento Europeo. La richiesta: sospendere e revocare la direttiva comunitaria che prevede l’inserimento dell'enclave nel territorio doganale dell'Unione europea. Una direttiva che - come si legge nel testo della petizione riportato da il Giorno - «rischia di compromettere e di pregiudicare, in maniera irreparabile, i bisogni di vita primari degli abitanti di Campione d'Italia».
L'istituzione di una dogana comporterebbe infatti una serie di problematiche per Campione di'italia, che negli anni ha sottoscritto con il Ticino una serie di accordi che garantiscono all'enclave servizi pubblici essenziali: sanitari, scolastici, di raccolta e smaltimento rifiuti, ecc. "Rapporti di vicinato" che con una dogana - posta verosimilmente all'altezza dell'Arco della Pace - verrebbero inevitabilmente interrotti.
Insomma, con tutti i problemi a cui i campionesi sono confrontati in questi mesi, ci manca solo quello di ritrovarsi con una dogana che li allontani dal Ticino e dalla Svizzera. Gli abitanti dell'enclave, al contrario, vogliono mantenere il loro status e continuare a essere considerati, dal punto di vista doganale, territorio elvetico.
Ricorso contro l'annullamento del fallimento - E l'incertezza non manca nemmeno per quanto riguarda il Casinò. La Banca popolare di Sondrio, principale creditore della casa da gioco (circa 24 milioni), ha infatti deciso, nell'ultimo giorno in cui era possibile farlo, di impugnare la sentenza della Corte d'Appello di Milano che annulla il fallimento del Casinò di Campione d'Italia. Complicando ancor di più le cose, visto che ora il Tribunale di Como dovrà sospendere il procedimento in attesa che la Cassazione di pronunci. Tempi che generalmente sono di uno-due anni...