L'ASP chiede al Consiglio di Stato di esprimere un parere negativo nell'ambito della consultazione
BELLINZONA - La proposta, messa in consultazione dal Consiglio federale negli scorsi giorni, riguardante la parziale privatizzazione di Postfinance è «inopportuna» per l'Associazione per la difesa del servizio pubblico, che in una nota diramata questa mattina ha chiesto al Consiglio di Stato di esprimere un parere negativo.
Postfinance «è gestita con criteri commerciali», privilegiando i risultati finanziari, «funziona tuttavia molto bene». La privatizzazione, sottolinea invece l'associazione, «comporterebbe una presenza di gruppi finanziari privati, alla ricerca come sempre del massimo profitto a corto termine, e potrebbe mettere in pericolo l’esistenza dell’azienda stessa».
Una critica viene rivolta anche al Consiglio federale, che «non dà grandi indicazioni» sulle ragioni di questa decisione. Berna «dovrebbe trarre insegnamento dei magri risultati delle privatizzazioni effettuale in passato», afferma l'ASP ricordando i casi della Posta (e le numerose chiusure di uffici) e delle FFS. «La privatizzazione di Postfinance è la continuazione di questa politica inaccettabile che privilegia il mercato e il privato a una sana gestione del servizio pubblico attento ai bisogni dei cittadini».