La cronistoria del coronavirus negli istituti ticinesi dallo scorso 31 agosto
La misura era scattata per la prima volta per una classe del Centro professionale di Locarno
BELLINZONA - Misure d'igiene accresciute e distanziamento. E dallo scorso 19 ottobre obbligo di mascherina in tutti gli istituti post-obbligatori. Sono queste le principali regole all'ordine del giorno nella scuola ticinese ai tempi del coronavirus. Regole con cui, dallo scorso 31 agosto, convivono circa 50'000 allievi (si parla di 803 sezioni di scuola elementare, 607 di scuola media e 1'159 delle scuole post-obbligatorie cantonali).
Ma sin dalla riapertura delle scuole, in almeno una ventina di occasioni le autorità sanitarie cantonali hanno dovuto adottare provvedimenti a causa di uno o più allievi risultati positivi al Covid-19. E nello specifico si parla di quarantene, per singoli alunni o per intere classi.
Le più recenti sono scattate martedì per tre classi delle Scuole medie di Canobbio e per una del Liceo cantonale di Lugano 1, come ha fatto sapere il Dipartimento della scuola, dell'educazione e dello sport (DECS). In generale, sinora si contano comunque dieci quarantene di classe nelle scuole post-obbligatorie e altrettante in quelle dell'obbligo (in un caso, alle Medie di Losone, la misura era però stata revocata dopo poche ore: inizialmente si pensava che nei giorni subito precedenti la comparsa dei sintomi si fosse svolta una gita con pernottamento).
I primi alunni positivi - Gli alunni ticinesi sono tornati in aula, come detto, lunedì 31 agosto. Il Cantone ha optato per lo scenario con le lezioni in presenza: uno scenario che, lo aveva detto il direttore del DECS Manuele Bertoli prima della riapertura degli istituti, che «fa funzionare la scuola in maniera corretta». I primi allievi positivi al coronavirus sono poi stati segnalati pochi giorni dopo, il 4 settembre: si trattava di uno studente del Liceo di Lugano 2 e un'iscritta al Centro professionale sociosanitario di Lugano. Allora la quarantena era stata ordinata soltanto per alcuni compagni.
Le quarantene di classe - La prima quarantena di classe in una scuola post-obbligatoria era invece scattata l'11 settembre al Centro professionale commerciale di Locarno. All'interno dell'istituto erano state rispettate tutte le misure. Ma la giovane risultata positiva al virus aveva frequentato una lezione di educazione fisica durante la quale non si potevano escludere contatti fisici.
Nella prima metà di ottobre la misura è invece stata per la prima volta ordinata (e anche confermata) all'interno di una scuola dell'obbligo,nello specifico alle Elementari di Ambrì (nelle scuole dell'obbligo la misura viene adottata quando due allievi della stessa classe sono positivi).
La scuola «deve restare aperta» - «La scuola non è un luogo di contagio» aveva assicurato, la scorsa settimana, il consigliere di Stato Bertoli, spiegando che «è sostanzialmente verificato che il virus entra nella scuola dall'esterno, ma non viene portato dalla scuola verso l'esterno». E aveva quindi aggiunto che i piani di protezione messi in atto negli istituti scolastici «funzionano» e che «i numeri sono sotto controllo». Bertoli aveva quindi ribadito l'importanza di tenere aperte le scuole: «L'interruzione delle lezioni avrebbe conseguenze drammatiche».