Lorenzo Pianezzi attende con ansia l'allentamento delle restrizioni previsto per fine febbraio.
Nonostante le difficoltà, il presidente di Hotelleriesuisse Ticino è fiducioso per il futuro: «L'albergheria ticinese è sana»
LUGANO - Benché colpito in misura minore dalle restrizioni introdotte dal Consiglio federale, anche il settore alberghiero attende con ansia la fine di febbraio, quando dovrebbe venir decretata la riapertura di bar, ristoranti e negozi. Giusto un mese prima della settimana pasquale, da sempre cruciale per il turismo ticinese. «Contiamo di avere un marzo "d'allenamento" in modo da poter giocare la vera partita a Pasqua, dove la speranza è quella di poter lavorare a pieno regime come negli anni passati», ha detto il presidente di Hotelleriesuisse Ticino Lorenzo Pianezzi ai microfoni di Radio Ticino.
Nuova vita che durerà anni - «I piani di protezione sono già pronti - ha aggiunto - perché abbiamo imparato a conoscere una nuova realtà e una nuova vita, che ci porteremo avanti per i prossimi anni». In futuro potremmo ad esempio abituarci all'idea di avere tavoli più distanziati, un aspetto che per Pianezzi dovrebbe comunque favorire la qualità percepita dai clienti. Clienti che, perché no, potrebbero arrivare anche dal Ticino stesso. E non solo perché alla ricerca di un ristorante durante il lockdown.
20% di sconto fino a marzo - «Effettivamente, in particolare a capodanno, è successo che dei ticinesi prenotassero una stanza solo per poter mangiare al ristorante». A questo proposito ricordiamo che l’azione “Soggiorna in Ticino”, promossa da Ticino Turismo, non è ancora conclusa ma durerà fino alla fine di febbraio. I ticinesi hanno quindi la possibilità di pernottare con il 20% di sconto (più un ulteriore 20% se possiedono un conto Banca Stato).
Vacanze nostrane mai così economiche - L’albergheria ticinese «è sana e attiva da decenni», sottolinea ancora Pianezzi. Il rischio di un’ondata di chiusure, almeno a breve termine, non c’è. «Chiaro che se dovesse la situazione dovesse durare ancora a lungo, sarà sempre più difficile attingere al capitale proprio». Ma considerato che fra tamponi e voli più costosi che in passato, viaggiare all’estero sarà decisamente più caro, ecco che le vacanze a chilometro zero (o entro i confini nazionali) potrebbero diventare sempre più una valida e mai così economica alternativa.