Presentato il progetto per una pianificazione integrata della Legge anziani e della Legge assistenza e cura a domicilio.
Raffaele De Rosa: «Un approccio importante e ambizioso». Settore stazionario e ambulatoriale verranno integrati in modo da garantire una presa a carico migliore, oltre che più efficiente.
BELLINZONA - La sfida demografica, i cambiamenti della società e i nuovi bisogni richiedono un nuovo approccio nella presa a carico degli anziani. È per questo che il Dipartimento sanità e socialità (DSS) ha deciso di avviare una pre-consultazione sulla Pianificazione integrata della Legge Anziani (LAnz) e Legge Assistenza e Cura a Domicilio (LACD), con orizzonte temporale 2021-2030. «Un progetto importante e ambizioso», ha sottolineato questa mattina in conferenza stampa Raffaele De Rosa.
Il settore stazionario (case per anziani) e quello ambulatoriale (assistenza a domicilio), così come tutti i servizi d'appoggio (ad esempio i centri diurni) verranno come detto integrati in modo da essere maggiormente coordinati e mettere al centro i bisogni degli anziani e delle loro famiglie. L'orizzonte temporale della pianificazione (decennale) garantirà invece un monitoraggio regolare in modo da poter costantemente adeguare l'offerta alla domanda.
I principi guida - Oltre ai bisogni dell'anziano - è stato più volte sottolineato che al centro di tutto ci sarà la persona con tutte le sue specificità - l'accento verrà messo sulla qualità e sull'inclusione. Verrà inoltre privilegiata la presa a carico domiciliare. Insomma, la cura ambulatorale, se possibile, verrà preferita a quella stazionaria (come già avviene nell'ambito delle cure ospedaliere). Ci si focalizzerà pure sull'equità territoriale (e quindi su un'offerta capillare) e sulla sostenibilità finanziaria.
La sfida demografica - Il tutto considerando che nei prossimi anni tutti gli scenari indicano che ci sarà un sensibile incremento del numero di anziani in Ticino. Oggi gli over 65 sono circa 77mila, nel 2030 potrebbero diventare oltre 100mila. Gli over 80 dovrebbero aumentare all'incirca del 50% rispetto a oggi. Per questo si prevede di realizzare 1'180 nuovi posti letto nelle case anziani (+26%), ma soprattutto di rafforzare le cure a domicilio (740’000 ore in più, +62%), i servizi d’appoggio (105% delle prestazioni erogate) e gli aiuti diretti.
Bisogni che cambiano - Ma anche i bisogni dell'utenza nei prossimi anni evolveranno: «Saranno diversi da quelli di oggi e diversi da anziano ad anziano, anche perché a livello di risorse finanziarie, salute, contesto sociale, formazione e altro ognuno ha le sue specificità», ha evidenziato il Professore della Supsi Stefano Cavalli. Di conseguenza occorrerà modellare la presa a carico in funzione del singolo utente - il ruolo delle badanti o dei famigliari curanti sarà ad esempio cruciale - ma al contempo incoraggiare e rafforzare le collaborazioni a tutti i livelli.
I benefici, insomma, saranno molti. Dal miglior coordinamento (e di conseguenza un impiego più efficiente delle risorse), alla valorizzazione dei servizi di appoggio, fino alla continuità della presa a carico degli anziani. In modo che il loro non sia più un beneficiare di singole prestazioni, ma un percorso continuo.