Il Consiglio di Fondazione della casa per anziani San Donato ha scritto alla famiglia del residente preso di mira.
Due dei tre dipendenti coinvolti si sono nel frattempo dimessi.
INTRAGNA - Un residente della casa per anziani San Donato d'Intragna, ospitato nel reparto Alzheimer, è finito nel mirino di tre dipendenti che negli scorsi giorni lo hanno maltrattato. «È un caso isolato», precisa il Consiglio di Fondazione che si dice «incredulo e amareggiato» per quello che è accaduto nella struttura. Un episodio increscioso che ha convinto i vertici della San Donato - come anticipato da "La Regione" a scrivere una lettera di scuse alla famiglia della vittima dei maltrattamenti.
La vicenda - Due assistenti di cura e il capo reparto della struttura non hanno trovato nient'altro di meglio da fare che girare un video mentre prendevano in giro il paziente imitandone i movimenti. Queste immagini poco edificanti sono state in seguito condivise ai colleghi di lavoro tramite la chat di WhatsApp. A questo punto, uno di loro, «scandalizzato» da quello che aveva visto, ha segnalato i fatti ai propri superiori che hanno subito aperto un'inchiesta amministrativa e sospeso i tre "bulli", con due di loro che nel frattempo hanno già rassegnato le proprie dimissioni.
«Nessun danno né fisico né mentale» - Un comportamento irresponsabile che però - come si può leggere nella lettera divulgata dal quotidiano bellinzonese - non ha avuto alcuna ripercussione sui pazienti. «Nessun ospite ha subito danni riguardo alla sua salute fisica o mentale», sottolineano il presidente Ottavio Guerra, il direttore amministrativo Stefano Hefti e la direttrice sanitaria Yvette Conti Rossini, precisando che i residenti del reparto in questione, come pure di tutta la Casa, ricevano «tutte le dovute cure e le nostre attenzioni come di consueto». I vertici della casa anziani si dicono per altro «coscienti e rattristati dell'enorme danno subito, e in primo luogo dagli ospiti e dai loro parenti, perché è evidente come un simile evento scalfisce profondamente il rapporto di fiducia reciproco e ci rende tutti increduli e amareggiati».