La responsabile dell’incendio doloso è accusata di tentato omicidio e incendio intenzionale
LUGANO - Il 17 dicembre del 2019 in una stanza della pensione La Santa di Viganello era stato ritrovato il corpo di un 35enne del Bellinzonese: era stato vittima di un violento pestaggio. In seguito erano finite in manette due persone (una nel frattempo deceduta).
Pochi giorni dopo, il 28 dicembre, nella pensione è poi scoppiato un incendio. Un incendio doloso causato da una giovane che era entrata in un bagno della struttura per dare fuoco a degli asciugamani. Nello stabile c’erano sette persone.
La donna - che era stata arrestata poche ore dopo i fatti ed è difesa dall’avvocato Alessia Angelinetta - oggi compare davanti a una Corte delle assise criminali di Lugano presieduta dal giudice Mauro Ermani per rispondere di tentato omicidio e incendio intenzionale. In aula l’accusa è rappresentata dal procuratore pubblico Pablo Fäh.
Lei conosceva il 35enne ucciso nella pensione. Ma quel giorno - come emerso successivamente nell’ambito dell’inchiesta - non avrebbe agito per vendetta: la sua sarebbe stata una reazione dovuta alla brutalità della morte dell’uomo.
In aula si tratta di discutere una misura nei suoi confronti, in quanto l’imputata non è penalmente imputabile.