Il settore alberghiero prevedeva il tutto esaurito, ma dopo Omicron c'è timore anche di pubblicizzare la serata del 31
Lorenzo Pianezzi, presidente di hotelleriesuisse Ticino: «Viviamo un periodo in cui tutti giudichiamo tutto e anche la libertà imprenditoriale risulta molto limitata. Comunque i veglioni ci saranno, con le modalità che abbiamo imparato a conoscere nell'ultimo anno e mezzo».
LUGANO - Era un po’ lo sport di chi voleva leccarsi i baffi anzitempo. Ma quest’anno la ricerca, tra gli annunci sui giornali, dei Cenoni più ricchi, fantasiosi o magari anche solo pretenziosi regala magre soddisfazioni. Solo un albergo del Locarnese, scrutando tra le pagine, osa annunciare un “Grand Galà”, tutto rigorosamente “al tavolo”, ma con musica dal vivo e snack di mezzanotte…
C’è o non c’è il Cenone? - È il sospetto che viene affacciandosi sul deserto delle proposte mancate di ristoranti e hotel, un vuoto peraltro in linea con le raccomandazioni del Governo per una festa ridotta al minimo numero di contatti. «I Cenoni ci sono - rassicura Lorenzo Pianezzi, presidente di hotelleriesuisse Ticino - e saranno organizzati con le modalità che abbiamo imparato a conoscere nell’ultimo anno e mezzo». Tavoli distanziati quindi e, in molti casi musica dal vivo, anche se non si potrà ballare. «Naturalmente - continua il nostro interlocutore - niente buffet e aperitivi in piedi, ma ogni pietanza sarà rigorosamente servita agli ospiti seduti a tavola».
Il timone del giudizio - Saranno veglioni molto statici e, almeno a livello promozionale, un po’ carbonari. Alberghi (e ristoranti) non pubblicizzano la serata del 31 perché lo ritengono un richiamo inutile?: «Al momento - risponde Pianezzi - siamo tutti preoccupati di quello che pensa il prossimo. Viviamo un periodo in cui tutti giudichiamo tutto e anche la libertà imprenditoriale risulta molto limitata. La mancata pubblicazione del menu di Capodanno ha quindi una spiegazione sociale. Si vuole evitare di venire additati come untori, incoscienti o, chessò, terrapiattisti».
Il pienone atteso ante Omicron - Al di là del Cenone, che era la perla del periodo per il settore alberghiero, sta vivendo giorni in cui c’è poco da brindare: «Siamo un po’ sottotono. In questi giorni saremmo infatti sempre pronti a festeggiare con i nostri clienti e ad avere alberghi e sale del ristorante pieni. In realtà non è così, nonostante le previsioni per questo Capodanno fossero ancora ottime prima dell’arrivo di Omicron. Fino a due settimane fa la previsione era di riuscire ad occupare al 100 per cento la struttura alberghiera. Per il Luganese c’erano tantissime prenotazioni di italiani che poi hanno disdetto».