L'Ufficio dell'ispettorato del Lavoro snocciola qualche numero e spiega: «Si rischiano sanzioni e denunce»
Chi può deve lavorare da casa, però non tutti sembrano aver ascoltato le raccomandazioni del Consiglio federale. Ma «ogni segnalazione viene sistematicamente trattata»
LUGANO - Lo scorso mercoledì il Consiglio federale ha annunciato di voler prorogare il telelavoro fino a fine marzo (e dopo la consultazione dei Cantoni si attende il responso definitivo per oggi). Una gioia per taluni, una croce per altri (specie i datori di lavoro).
Di fatto, non tutti sembrano rispettare le disposizione di Berna. Sono diverse, infatti, le segnalazioni giunte in redazione che portano esempi di presunte irregolarità sul territorio cantonale (ad esempio quello di una fiduciaria del Luganese che conta una 60ina di dipendenti, tutti regolarmente in ufficio ogni giorno).
Ma il telelavoro, effettivamente, chi è tenuto a rispettarlo? Abbiamo scomodato l'Ufficio dell'ispettorato del Lavoro per fare chiarezza.
«Il 17 dicembre il Consiglio federale ha deciso l'obbligo del telelavoro. Il telelavoro è obbligatorio in tutti i settori in cui è possibile attuarlo senza un onere sproporzionato. I datori di lavoro devono adottare i provvedimenti organizzativi e tecnici idonei per consentire il telelavoro».
Come funzionano i controlli. È necessaria una segnalazione?
«L’Ufficio dell'ispettorato del lavoro (UIL) e la SUVA sono gli organi preposti al controllo nei rispettivi settori di competenza. Nell'ambito dei rispettivi controlli aziendali, oltre a verificare le misure di tutela della salute e di sicurezza sul posto di lavoro, sono sistematicamente controllate le misure di protezione dei lavoratori definite nell'Ordinanza 3 sui provvedimenti per combattere il coronavirus (COVID-19). Tra queste, oltre alle misure di protezione per le persone maggiormente a rischio, anche l'applicazione del telelavoro. Tutte le segnalazioni - che si possono inviare anche all'indirizzo email dfe-uil@ti.ch - vengono sistematicamente trattate».
Quante irregolarità sono state riscontrate dal 17 dicembre?
«Dal reinserimento dell’obbligo di telelavoro si sono rilevate una decina di non conformità».
Quali sono le sanzioni in questi casi?
«In caso d'inadempienza da parte dell'azienda, la procedura amministrativa prevede un primo richiamo. Se a seguito di quest'ultimo l'azienda continua a non rispettare le indicazioni date, viene informata che se non ripristina conformemente ed entro determinati termini la situazione, verrà denunciata al Ministero pubblico. Viene poi effettuata un’ulteriore verifica e se, anche in questo caso, il datore di lavoro non ottempera alle indicazioni, l'UIL procede a una denuncia al Ministero pubblico. Sarà poi la magistratura a valutare la sanzione pecuniaria».