Le reazioni dei gruppi di Lega e UDC in Consiglio comunale: «La base dev'essere il rispetto delle leggi»
LUGANO - Come emerso ieri sera, la notte tra Natale e Santo Stefano gli autogestiti del gruppo S.O.A. Il Molino hanno occupato temporaneamente lo stabile in disuso dell'ex Caritas, a Molino Nuovo.
Stando agli organizzatori dell'occupazione, all'evento avrebbero partecipato oltre 300 persone, riunitesi per ribadire «l'imperante bisogno di spazi d'autogestione e di libertà al di fuori del controllo statale».
Al Gruppo Lega Lugano in Consiglio comunale non sono però piaciute le modalità di questa manifestazione. In un comunicato, il gruppo si è detto «basito» dal fatto che «a distanza di poche settimane da un altro rave abusivo in Piazza Indipendenza sia stato possibile “tollerare” l’occupazione illegale di uno stabile privato senza alcun intervento da parte delle autorità».
Per gli esponenti leghisti, questo «lassismo» da parte del Municipio potrebbe «far pensare a qualcuno che tutto sia permesso», quando «la cultura alternativa per noi dev’essere innanzitutto realizzata con il rispetto delle leggi e delle regole, e non nell’illegalità».
È in questo senso - per il Gruppo della Lega - che il Municipio dovrebbe portare avanti i colloqui con gli autogestiti: «Con alcuni autogestiti, pensiamo ad esempio a chi frequentava il Morel, è stato possibile parlare e nello sterrato a Cornaredo ad esempio si potrà vedere il risultato di queste discussioni».
«Quando la smetteremo di trattarli con pesi e misure differenti?»
Una reazione simile è arrivata dal Gruppo UDC in Consiglio comunale a Lugano, che ha sottolineato come «ancora una volta le Autorità» siano «rimaste alla finestra».
Oltre all'occupazione, i democentristi hanno sottolineato «la manifestazione non autorizzata» avvenuta quella stessa sera su Piazza Molino nuovo, «con tanto di imbrattamenti, schiamazzi, musica e pure uno spettacolo pirotecnico per cui gli sfortunati cittadini luganesi che vivono nelle vicinanze non hanno chiuso occhio».
Per l'UDC, insomma, se al posto loro ci fosse stato un altro gruppo di persone «la festa sarebbe durata ben poco con l’intervento della Polizia e tutto il seguito della procedura penale». Invece, in questo caso, nonostante le sollecitazioni, «né la Polizia cantonale né tanto meno quella comunale sono intervenute per mettere fine alla manifestazione».
Per capirci di più, ad esempio se esista una direttiva in caso di manifestazioni o azioni illecite da parte degli autogestiti, Alain Bühler e colleghi di partito hanno inoltrato un'interpellanza al Municipio di Lugano: «Siamo dinanzi all’ennesimo caso, l’ultimo di una lunga lista, nel quale gli autogestiti spadroneggiano sulla pubblica piazza, sprezzanti delle leggi e dei regolamenti, che tutti i comuni cittadini sono chiamati a rispettare e senza alcun rispetto per la quiete pubblica e per la cittadinanza luganese. E le Autorità cosa fanno? Glielo permettono. Nessuna azione, nessun contrasto e nessuno stop».