Interpellanza interpartitica (PS, Centro, PLR, Verdi) inoltrata in Gran Consiglio sulla vicenda delle donne afghane a Sonogno
BRIONE VERZASCA - «Diamo un futuro in Ticino a quella madre e figlia richiedenti l’asilo: no all’espulsione!». È il titolo dell’interpellanza inoltrata in Gran Consiglio. Il documento porta la firma di Fabrizio Sirica (PS, primo firmatario), Fiorenzo Dadò (Centro), Alessandro Speziali (PLR), Samantha Bourgouin (Verdi) e Cristina Maderni (PLR). Un’adesione, quindi trasversale.
«Questo Parlamento - si legge nel testo - non può rimanere insensibile a quanto testimoniato dalla comunità verzaschese, così come non può non valutare l’evidente sofferenza che una scelta di espulsione creerebbe in questa madre e figlia: ricominciare da capo, continuare a fuggire, non poter mai chiamare un luogo “casa”, abbandonare i compagni di scuola e quelle montagne, le nostre montagne, in cui, dopo anni, finalmente si sentono sicure e accolte». Dopo un viaggio di 5 anni per arrivare fino a noi, «scappando dalle violenze subite nel paese d’origine».
Per tutti questi motivi «chiediamo con questa risoluzione di esprimere un messaggio chiaro al Governo e alla SEM, «affinché si consideri la particolare vulnerabilità della situazione e gli sforzi d'integrazione già intrapresi e riusciti, chiedendo alle autorità preposte di concedere un permesso di dimora per caso di rigore ed evitando così l’espulsione dalla Svizzera. Più nello specifico chiediamo che il Governo ticinese scriva alla SEM chiedendo il riesame della domanda, facendo valere la clausola di sovranità».