Fernando Coltamai, proprietario dell’omonima pompe funebri, risponde alle illazioni del granconsigliere Massimiliano Robbiani.
MENDRISIO - «Se il panettiere fa il pane buono, vende, se fa il pane cattivo chiude. Se ci sono due bar vicini e quello a destra è sempre pieno mentre quello a sinistra è sempre vuoto un motivo ci sarà». È servendosi di due semplici analogie che Fernando Coltamai, proprietario delle Onoranze funebri Coltamai di Mendrisio, replica alle accuse riguardanti il presunto monopolio da lui detenuto nel mercato delle pompe funebri del Mendrisiotto.
Dopo una prima polemica scoppiata nel 2018 e un’interrogazione comunale risalente a gennaio, martedì il granconsigliere Massimiliano Robbiani ha infatti rincarato la dose presentando un’interrogazione cantonale. A far storcere il naso al leghista, che definisce la situazione «poco chiara e trasparente» è il confronto numerico: nel 2022 Coltamai «ha eseguito 147 funerali su un totale di 189, pari al 78% del totale. Le altre quattro aziende della regione hanno invece dovuto accontentarsi, complessivamente, del 22%».
«Non ho niente da nascondere» - Per il professionista delle onoranze funebri i sospetti intorno al suo successo sono però totalmente infondati. «Torno a ripeterlo, sono al mio posto perché chi ha bisogno mi chiama. Non c’è niente di losco e non ho niente da nascondere». Ma come mai i mendrisiensi scelgono quasi sempre Coltamai? «So fare il mio lavoro, e chi semina raccoglie», risponde. «Faccio inoltre parte di diverse associazioni e mi sono creato un nome nella comunità».
La scelta dell'azienda? «Esiste un apposito documento» - Coltamai affronta poi il tema “case anziani”. Secondo Robbiani la situazione attuale è infatti particolarmente sospetta soprattutto perché all’interno delle strutture che fanno capo all'Ente Case Anziani Mendrisiotto (ECAM) la scelta dell’agenzia funebre ricade su Coltamai «quasi nel 100% dei casi». Il re dei funerali precisa però che «appena una persona entra in casa anziani, il paziente e la famiglia devono completare e sottoscrivere un documento in cui indicano a quale pompe funebri si deve fare capo in caso di bisogno». La scelta, lascia intendere Coltamai, viene dunque fatta con largo anticipo e in maniera indipendente.
«Aspetterò che Comune e Cantone diano risposta ai quesiti posti da Robbiani. A quel punto gli dirò quel che gli devo dire», conclude Coltamai, specificando però «di non avere alcun problema né con lui né con le altre pompe funebri attive nella regione».