Sempre meno spazi. E se metti la vettura fuori posto, becchi una sanzione. L'allarme dell'esperto Alvaro Franchini.
MANNO - «Così è un gioco al massacro. E i conducenti di automobili stanno sempre più diventando vacche da stressare e da mungere». Alvaro Franchini, ex aiutante capo della Polizia Stradale e oggi docente di scuola guida, lancia un appello alle autorità: basta con la soppressione dei parcheggi. Stando alle stime, considerando i posteggi cantonali e comunali, negli ultimi cinque anni ne sarebbero spariti oltre il 20%. «Allo stesso tempo le auto stanno aumentando. E le coincidenze coi mezzi pubblici non sempre funzionano».
Franchini, le sue sono parole pesanti.
«Sono parole di chi vede una situazione che non può continuare così. Tra residenti e frontalieri in Ticino circolano quasi mezzo milione di persone al giorno. Cosa pretendete? Chi ha un appuntamento deve partire mezza giornata prima perché non sa dove lasciare l'auto».
Ma le autorità stanno spingendo molto sui mezzi pubblici.
«Non scherziamo. Non tutti hanno la fortuna di abitare vicino a una stazione o di avere appuntamenti nei pressi di una fermata. Nella maggior parte dei casi l'auto non è solo una scelta di comodo, ma l'opzione più logica».
E l'effetto Alptransit?
«Si va da Locarno a Lugano in neanche mezz'ora. Quante volte l'abbiamo detto? Ma il tunnel del Ceneri non può risolvere ogni problema. E non dimentichiamoci che da Lugano a Chiasso il progetto è fermo».
I suoi allievi conducenti sono preoccupati?
«Sicuramente. Non puoi tenere in ballo la gente così. Certe zone sono completamente sprovviste di posteggi. Uno arriva e brancola nel buio. Andavano tenuti almeno quelli a rotazione. Quelli a tempo. Quelli gratuiti ormai sono come mosche bianche e ci può stare. Ma la gente è disposta a pagare per lasciare l'auto in un posteggio».
Ci sono gli autosili...
«Volutamente sono molto esosi nelle tariffe. E quindi vanno in contrasto con un concetto che favorisca i commerci. Spingendo oltremodo gli acquisti online».
Alcuni, per disperazione, finiscono per mettere l'auto in posteggi in cui c'è il cartello "proprietà privata".
«Di quei cartelli ne stanno sorgendo ovunque. E chi mette l'auto lì rischia di ricevere una multa con una lettera minatoria. Sono posteggi di aziende o enti. È comprensibile che chi ha la propria ditta voglia che i propri posteggi siano dedicati ai rispettivi clienti, per carità. La colpa è anche di chi permette che si continuino a costruire generatori di traffico».
Si spieghi meglio...
«Il Ticino è sempre più invaso da capannoni industriali che in realtà sono pieni di uffici o negozi. Anche in posti del genere non si va col treno. Se una persona si deve recare in uno di questi uffici o negozi e non trova il posteggio "aziendale", lascerà l'auto dove capita, con la consapevolezza di una multa. Anche perché gli addetti dedicati alle multe sono sempre di più e non sanno ponderare le diverse necessità dell’utenza».
La sua previsione per gli anni a venire?
«La politica ha soppresso i parcheggi dando per scontato che tutto si potesse risolvere coi mezzi pubblici. Ed è ovvio che non è così. I mezzi pubblici non arrivano dappertutto. Siccome la tendenza è quella di sopprimere sempre più posteggi, tra un po' le auto bisognerà noleggiarle. E non basterà nemmeno quello».