All’attacco UCT e APTdaiGP: «Ora il Governo non si lasci ingabbiare da Berna».
BOSCO GURIN - I capi ritrovati morti sono otto. A dare la notizia della recente predazione da lupo, avvenuta la settimana scorsa nei pascoli alti del Grossalp (Bosco Gurin) sono stati l’ Unione contadini ticinesi (UCT) e l'Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori (APTdaiGP Ticino).
«La predazione, avvenuta ai danni di un gregge di ovini non proteggibili, è stata accertata dal guardiacaccia che è intervenuto nei pressi della bocchetta denominata Guriner Furgge sopra Bosco Gurin», si legge nel comunicato. «Quattro capi - continua la nota - verosimilmente pure predati, sono ancora dispersi e non saranno facilmente reperibili, poiché nella zona sono presenti dei grifoni che in poche ore lasciano sul posto unicamente un mucchio di lana e alcune ossa». Il proprietario del gregge, il mattino del giorno seguente la predazione, «ha incontrato a distanza ravvicinata e filmato un singolo lupo che si aggirava indisturbato e spavaldo nella zona dell'attacco».
Probabilmente a causa della predazione, il gregge si è in seguito spostato sui ripidi pendii erbosi e rocciosi del Martschenspitz (pizzo adiacente alla bocchetta) dove per un lupo non è facile muoversi. «Il lama che da diversi anni accompagnava il gregge e lo difendeva in modo abbastanza efficace con la propria mole e il suo istinto territoriale, forse a causa di una colluttazione con il lupo, è caduto dall’alto e si è sfracellato nelle pietraie sottostanti». Con questa predazione «si è superato il limite di "danno rilevante" definito dall'ordinanza federale e si manifesta un pericolo persistente per il rimanente del gregge». Tenuto conto della situazione altamente critica, UCT E APTdaiGP hanno inoltrato nei giorni scorsi al Consiglio di Stato una richiesta urgente di abbattimento del lupo in questione.
Dopo aver espresso solidarietà e vicinanza all’allevatore, le due associazioni invitano il Cantone a «non farsi bloccare da un groviglio legislativo eccessivamente teorico e rigido, continuamente in ritardo rispetto a quanto avviene sul nostro territorio. Sia invece energico nelle sue richieste agli uffici federali, rifiutandone le tattiche temporeggiatrici e i cavilli legali».