La rete: «Prendiamo atto. Ora lavoreremo per convincere i ticinesi a sostenere le modifiche apportate alla legge IPCT»
BELLINZONA - «Non possiamo che prenderne atto». La Rete per la difesa delle pensioni commenta così la decisione del Tribunale federale di respingere il ricorso sulla clausola di referendibilità obbligatoria della modifica della legge IPCT.
Un passo indietro - A metà ottobre, dopo oltre quattro ore di discussione, a larga maggioranza il Parlamento aveva dato il via libera (59 voti favorevoli, 22 contrari e 2 astenuti) alle «misure di compensazione in relazione alla diminuzione dei tassi di conversione effettuata dall'IPCT». Con 31 voti (ne bastavano 25 favorevoli) era stato deciso il referendum finanziario obbligatorio (RFO).
«Pareri discordanti» - Sul punto, Enrico Quaresimini, portavoce Erredipi, aveva sottolineato come ci fossero due pareri discordanti: «Il giurista del Consiglio di Stato dice che non c'è la base per procedere con il RFO, il giurista del Gran Consiglio dice invece di sì. Noi chiediamo ci sia chiarezza, e lo facciamo tramite ricorso».
Il TF respinge - I giudici di Mon Repos hanno deciso di bocciare il ricorso. «Nelle motivazioni - spiega in una nota Erredipi - dopo aver ricordato che la modifica dell’IPCT è stata la prima “modifica legislativa a essere sottoposta al RFO”, il TF auspica che a “tutela dei diritti politici [...] in caso di dubbio nell’applicazione futura del RFO il Gran Consiglio indichi in grandi linee perché un atto dovrebbe essere sottoposto al RFO». Per il TF «il fatto di sottoporre al voto popolare la soluzione scelta dal Parlamento cantonale non costituisce una violazione dei diritti politici dei cittadini».
Il tema sarà così sottoposto a votazione popolare il prossimo 9 giugno.
A stretto giro, è arrivata la conferma del Consiglio di Stato:
Il Consiglio di Stato comunica che la modifica della legge sull'lstituto di previdenza del Cantone Ticino (LIPCT) sarà sottoposta a votazione cantonale domenica 9 giugno 2024. Il Tribunale federale ha infatti confermato la decisione adottata lo scorso 17 ottobre dal Parlamento cantonale, respingendo un ricorso presentato contro la clausola di referendabilità obbligatoria. Alla luce di questa decisione, il Consiglio di Stato conferma che domenica 9 giugno le cittadine e i cittadini ticinesi saranno chiamati alle urne per esprimersi in votazione cantonale su tre temi:
- Modifica del 17 ottobre 2023 della legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino del 6 novembre 2012 (LIPCT);
- Modifica del 12 dicembre 2023 della legge tributaria del 21 giugno 1994 (LT);
- Decreto legislativo del 7 febbraio 2024 concernente lo stanziamento di un credito di 76 milioni di franchi per l’acquisto dell’edificio ex Banca del Gottardo di proprietà di EFG Bank SA e di un credito di 6,44 milioni di franchi per la progettazione della sua ristrutturazione e dell’adeguamento logistico nonché per uno studio di fattibilità e progettazione per gli spazi destinati alla sede provvisoria necessaria per la ristrutturazione del Palazzo di giustizia.
Ricordiamo, infine, che lo stesso giorno vengono sottoposti a votazione popolare anche quattro oggetti di competenza federale:
- Iniziativa popolare «Al massimo il 10 per cento del reddito per i premi delle casse malati (Iniziativa per premi meno onerosi)»;
- Iniziativa popolare «Per premi più bassi – Freno ai costi nel settore sanitario (Iniziativa per un freno ai costi)»;
- Iniziativa popolare «Per la libertà e l’integrità fisica»;
- Legge federale del 29 settembre 2023 su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili (Modifica della legge federale sull’energia e della legge sull’approvvigionamento elettrico).