Accademia Dimitri (SUPSI), Locarno Film Festival e Polo delle arti sceniche possibili attori nella rinascita degli spazi militari
LOSONE - Quasi due milioni di franchi per sistemare la zona commerciale e residenziale di Losone e nuove idee per il futuro dell'ex caserma. Questi i temi di strettissima attualità affrontati dal Comune di Losone durante una conferenza.
L'analisi - Il punto di partenza è la constatazione di come l’area che si estende fra via Prati dei Vizi e via Locarno si sia sviluppata molto negli ultimi anni. Il Mercato Cattori, lo storico centro commerciale losonese, che ospita anche l’ipermercato Coop, è stato ampliato, sono sorti diversi nuovi palazzi abitativi e nel 2021 è stata aperta una filiale di ALDI. Proprio in previsione della costruzione del nuovo supermercato, nel 2015 il Municipio aveva allestito uno studio sulla viabilità e sulla sicurezza dei camminamenti pedonali all’interno del comparto.
Il progetto - Messo a punto dall’esecutivo losonese, riguarderà tutta la rete stradale tra Via Emmaus e Via Prati dei Vizi. Negli scorsi anni lo studio d’ingegneria verificò l’evoluzione della tipologia e del carico veicolare in relazione ai cambiamenti avvenuti nell’ultimo periodo. «Il notevole aumento del traffico ci ha convinto a rivedere tutto l’assetto stradale della zona, cercando di trovare un equilibrio fra le esigenze della popolazione e delle attività commerciali presenti - ha spiegato Fausto Fornera, vicesindaco e Capo Dicastero Sicurezza e Mobilità - Abbiamo in particolare rivolto la nostra attenzione alla messa in sicurezza dei camminamenti e degli attraversamenti pedonali lungo le due vie principali».
Risorse - Per il progetto è stato previsto un investimento di 1'750'000 franchi, che potrebbe anche includere l’acquisto di alcuni sedimi privati. La fetta più importante sarà, in ogni caso, necessaria per la realizzazione delle infrastrutture stradali.
Lavori - Il campo stradale di via Prati dei Vizi sarà ridotto fino all’isola ecologica in maniera parziale per consentire ancora l’incrocio tra due veicoli pesanti, che spesso transitano sulla strada per rifornire negozi e supermercati. Nella tratta finale, prettamente residenziale, la strada potrà essere ristretta ulteriormente. Il marciapiede sarà spostato dal lato nord a quello sud e sarà realizzato un passaggio pedonale tra i due centri commerciali, da cui il camminamento proseguirà come demarcazione. In Via Emmaus sarà, invece, realizzato un nuovo marciapiede da via Prati dei Vizi fino a via Migiome. Nonostante la strada sia una delle principali vie d’accesso alle strutture commerciali e colleghi via Locarno con via San Materno, è anche un’importante tratta del percorso casa-scuola. Queste misure richiederanno anche di riorganizzare e potenziare l’illuminazione.Alla conclusione dei lavori stradali sarà poi introdotta una zona 30 che includerà Via Emmaus e Via Prati di Vizi.
Secondo fronte caldo, è invece il futuro dell'ex Caserma.
Storia - Dal 2016 l’ex Caserma appartiene al Comune di Losone: un’area di 120mila metri quadrati suddivisa fra l’ampio parco e diversi edifici, di cui il principale è appunto la caserma. Nel 2019 riconoscendo l’importante valenza regionale del comparto, è stata sviluppata una variante pianificatoria per l’ex Area militare, Piana d’Arbigo Losone, favorevolmente accolta dal Dipartimento del territorio del Cantone nell’ambito dell’esame preliminare e adottata dal Consiglio comunale di Losone. Il Municipio, supportato ed avallato dai servizi cantonali, aveva quindi svolto tutte le pratiche pianificatorie necessarie e previste dalle disposizioni normative in vigore, per adottare per tale comparto una pianificazione che sviluppasse quest’importante e vasta area del locarnese nell’interesse della comunità.
Ricorso - In seguito al ricorso di un privato, la sentenza del 16 gennaio 2023 del Tribunale federale ha definitivamente statuito sulla situazione pianificatoria del comparto ex Caserma, annullando la modifica del Piano regolatore adottata dal Comune e situando quest’area ampiamente edificata e di chiara valenza pubblica, fuori dalla zona edificabile. Nel contratto di compravendita dell’ex Caserma è presente un diritto di ricupera applicabile qualora entro dieci anni dalla stipula, non si potesse procedere ad una nuova pianificazione. Tale diritto viene però a decadere se il cambiamento di destinazione non risultasse possibile, in virtù di una decisione di un’autorità amministrativa o giudiziaria, come appunto in questo caso.
Situazione attuale - La decisione del Tribunale amministrativo si fonda «essenzialmente su un vizio di forma e non sono mai stati messi in dubbio i contenuti pianificatori. La situazione attuale non è quindi certamente dovuta all’inoperatività del Municipio o ad una sua mancanza di visioni. Attualmente l’unica destinazione ammessa per l’area è quindi quella militare, che è stata sempre esercitata, e di protezione della popolazione. Questo consente al Comune l’attuale locazione degli spazi all’esercito. In linea di principio dunque eventuali interventi edilizi e potenziali investimenti per il mantenimento della situazione attuale (senza quindi un cambio di destinazione) sarebbero possibili», scrivono dal Comune.
Futuro - Nel corso degli ultimi anni sono state avanzate ipotesi per l’occupazione dell’ex Caserma come la sede del Museo cantonale di storia naturale, dell’Accademia Dimitri e il BaseCamp del Locarno Film Festival, che è stato ospitato per due edizioni. E ora il Municipio si sta attivando su diverse opzioni. Ha già svolto a tal riguardo incontri con i rappresentanti del Dipartimento del territorio del Cantone. Sempre il Municipio ha prodotto un dossier con i seguenti contenuti: Accademia Dimitri (SUPSI), Locarno Film Festival, Polo delle arti sceniche.
Intanto - Parallelamente il Municipo «prevede di prendere contatto con il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) per sondare la possibilità di concludere un contratto di locazione degli spazi ad uso militare per un medio-lungo periodo (attualmente le convenzioni hanno durata solo biennale)», prosegue la nota. In caso affermativo, sarebbe possibile ipotizzare e pianificare «investimenti importanti sugli stabili. Il Municipio non intende per ora avviare la richiesta di riduzione del prezzo d’acquisto dell’immobile (termine massimo fissato in 10 anni dalle disposizioni contrattuali), perché prima di ricorrere a questa estrema ratio, vuole vagliare ed approfondire con l’ausilio del Cantone tutte le strade possibili per poter pianificare il comparto, in modo da poter finalmente destinare lo stesso ad un uso d’interesse pubblico come auspicato dalla cittadinanza losonese», si legge nella nota del Comune.