Tra giugno e agosto in zona Mergozzo/Nimi sono avvenute diverse predazioni ad animali da reddito, causando la morte di almeno nove ovini.
BELLINZONA - Il lupo di Avegno-Gordevio può essere abbattuto. Il Consiglio di Stato ha infatti dato luce verde (a partire da oggi e per sessanta giorni) all'uccisione «di un singolo» predatore all'interno «di un perimetro definito» dall'Ufficio della caccia e della pesca (UCP).
Il motivo? La predazione tra inizio giugno e fine agosto almeno 9 capre non proteggibili con misure adeguatamente esigibili sugli alpeggi di Nimi e Mergozzo. «Tenuto conto che nell’areale interessato dalle predazioni ci sono ancora animali da reddito al pascolo che non possono essere protette con misure ragionevolmente esigibili - sottolinea il Consiglio di Stato - vi è la necessità concreta di prevenire altri danni ad animali da reddito. Pertanto sono dati i presupposti per l’abbattimento di un lupo».
L'ordinanza - Bellinzona per l'abbattimento si è infatti basato sull'articolo 9bis dell’Ordinanza federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici (OCP), secondo cui il Cantone può rilasciare un'autorizzazione di abbattimento per singoli lupi che «causano danni rilevanti ad animali da reddito».
Sei uccisioni in quattro mesi - Ma cosa significa esattamente il termine danni rilevanti? Lo spiega il Governo: «Parliamo di danni rilevanti quando un singolo lupo ha ucciso almeno sei ovi-caprini nell’arco di quattro mesi. In merito a queste soglie va però specificato che possono essere conteggiati unicamente animali da reddito protetti in modo adeguato o che non possono essere ragionevolmente protetti». E nel caso dell'Alpe Nimi-Mergozzo, sulla base degli accertamenti fatti in loco dalla Sezione dell’agricoltura, gli animali predati - precisa il Consiglio di Stato - sono risultati essere non proteggibili con misure ragionevolmente esigibili e sono pertanto conteggiabili.
Nessun cucciolo - Dopo le prime predazioni, le analisi del DNA hanno confermato la presenza nella zona di una coppia di lupi (chiamati F235 e M429). Gli ulteriori accertamenti effettuati tramite una videotrappola hanno poi escluso che questi due esemplari fossero accompagnati da cuccioli nati nel 2024. «Questo accertamento - precisa il Governo - è stato fondamentale poiché una riproduzione confermata avrebbe comportato la gestione del caso da parte dell’Ufficio federale dell’ambiente. L’assenza di prove verificabili della presenza di cuccioli fa sì che il caso in questione venga trattato come una regolazione reattiva di un singolo lupo, di competenza cantonale».
Pallottole ai guardacaccia - L'ordine di abbattimento, quindi, entra in vigore oggi e avrà una durata di 60 giorni. «La sua esecuzione - conclude il Consiglio di Stato - sarà assicurata solo dai guardacaccia in quanto il periodo di validità non corrisponde con quello delle attività venatorie utili per una collaborazione con i cacciatori. Fanno eccezione i primi giorni della caccia tardo autunnale al cervo-capriolo e della caccia invernale al cinghiale, per le quali sarà valutata una possibile collaborazione con in cacciatori a dipendenza dell’evolversi della situazione».