Evento sull'importanza della medicina nello sport e della prevenzione degli infortuni, con focus sulla promozione di una cultura sanitaria
TENERO - L’Auditorium del Centro Sportivo di Tenero si è trasformato, per una sera, nel cuore pulsante della cultura sanitaria in Ticino. L’incontro “La medicina nello Sport”, organizzato dalla neonata Associazione INsalute, ha saputo unire spunti di riflessione e conoscenza durante una serata imperdibile per rendere la salute un tema sempre accessibile.
Sacha Cattelan, presidente dell’Associazione senza scopo di lucro, ha fatto gli onori di casa presentando anche la prima edizione del 2025 della rivista INsalute. “Prendersi cura della propria salute – ha detto – è un atto di amore verso la propria persona. Con l’Associazione INsalute, il nostro obiettivo è quello di impegnarci al massimo per diffondere la cultura sanitaria e promuovere iniziative di educazione sanitaria, sensibilizzazione e prevenzione sul territorio ticinese e, in prospettiva, su tutto il territorio svizzero”. L’obiettivo – ha aggiunto – “resta quello di promuovere una salute accessibile, consapevole e ben raccontata. La salute è ciò che fa sport e lo sport è ciò che fa salute”.
Con questo slogan, Cattelan ha passato il microfono alla caporedattrice della rivista Giorgia Cimma Sommaruga, che dopo aver illustrato alcuni dei principali contenuti della pubblicazione ha annunciato gli ospiti illustri della tavola rotonda, curata e moderata da Maristella Polli, produttrice nonché ex Presidente della Commissione Sanità e Sicurezza sociale in Parlamento. Sommaruga ha presentato l’ultimo numero di Insalute spiegando che la rivista “affronta temi di grande rilevanza nel panorama della salute, con un focus particolare sulla medicina sportiva e sulla prevenzione. Abbiamo dedicato ampio spazio all’hockey professionistico, analizzando l’importanza della preparazione atletica, la prevenzione degli infortuni e la riabilitazione degli atleti. Oltre allo sport, abbiamo dato risalto a tematiche cruciali come la salute sessuale maschile e il delirium, una complicanza sanitaria spesso sottovalutata. La nostra missione è quella di sensibilizzare i lettori e offrire loro strumenti concreti per una migliore consapevolezza e gestione della propria salute”.
Tantissimi gli spunti di riflessioni nati dalla chiacchiarata a ruota libera che ha visto protagonisti Bixio Caprara (Direttore del Centro sportivo di Tenero e Direttore aggiunto dell’Ufficio federale dello sport), Alessandro Lava, capo Ufficio dello Sport al DECS, il dottor Marco Marano (specialista in medicina dello sport e direttore medico del Centro Swiss Olympic), Daniele Angelella (responsabile Swiss Olympic Medical Center di Lucerna e Medico sportivo presso il Centro Cantonale di Medicina dello Sport di Tenero), Alessandro Cedraschi (ex cestista e attuale presidente dei Lugano Tigers), Rubens Bertogliati (ora dirigente sportivo con un passato da ciclista professionista) e, ciliegina sulla torta, Noè Ponti, campionato del mondo in carica ai Campionati Mondiali di Nuota in vasca corta a Budapest.
Bixio Caprara ha parlato delle diverse attività svolte al CST e della volontà di inserire il Centro Cantonale di Medicina a Tenero. “Come risaputo, sono tantissime le attività e le discipline che si svolgono nel nostro centro. La nostra missione è quella di far innamorare le persone alle
sport. L’attività motoria è la prima tra le attività di prevenzione che si possono fare. Lo sport è la miglior prevenzione possibile in ambito sanitario. Ho aderito a questa serata perché non si parla mai abbastanza di quanto sia importante lo sport per salute”. Si è poi concentrato
sull’importanza, per un atleta di alto livello, nel poter contare su un team specializzato al suo fianco. “Un tema attualmente importantissimo. Oggi gli atleti necessitano di un team in grado di poter supportare al meglio qualsiasi tipo di attività”.
Il microfono è successivamente passato nelle mani di Alessandro Lava, il cui intervento si è concentrato sul ruolo dell’Ufficio dello Sport nel supporto ai giovani che si avvicinano alle discipline sportive. “Sono diversi i temi che affrontiamo. Uno tra i più importante è la formazione dei monitori, che ricevono le informazioni base per insegnare nel miglior modo possibile. Il Cantone mette a disposizione strutture sicure per la pratica dello sport”.
Il presidente dei Lugano Tigers Alessandro Cedraschi, invece, ha ripercorso attraverso le domande di Maristella Polli la sua carriera da cestista e da allenatore e il suo rapporto con gli infortuni. “Sono un cattivo esempio (ride, ndr). Ai miei tempi non si prestava molta attenzione alla salute dell’atleta. In seguito c’è stata un’evoluzione e agli atleti è stata dedicata la giusta attenzione. In questi anni, ho visto stessi infortuni curati differentemente grazie all’evoluzione della medicina”. Ma ha anche illustrato quali sono le sfide principali che una società è chiamata ad affrontare a livello assicurativo Daniele Angelella ha risposto alle domande su come si ci preparara a dover essere competenti ed affidabili in qualsiasi sport. “Avendo praticato sport, so che tipo di dialogo instaurare con gli atleti. Prepararsi è fondamentale per qualsiasi sport. Il nostro è un campo estremamente ampio che dipende dallo sport praticato”.
Rubens Bertogliati ha “scattato” una fotografia del rischio di infortuni legati al ciclismo. “La bicicletta non è solo agonismo. In una gara a tappe, per esempio, non sempre gli sforzi compiuti portano benefici al proprio corpo. Oggi le biciclette sono costruite per andare sempre più forte. Questo è un tema importante per la sicurezza dei ciclisti. Alcuni incidenti suonano come un campanello d’allarme. La bicicletta deve spingere anche per la sicurezza e non solo per la performance”.
Dopo un lungo applauso introduttivo, la parola è passata al campione del mondo di nuoto made in Ticino Noè Ponti, che ha raccontato ai presenti come si è avvicinato alla disciplina e del suo rapporto con infortunii e prevenzione. “Ho scelto il nuoto perché fin da piccolo nuotavo in piscina. A sei anni ho deciso di farlo in maniera agonistico perché mia sorella aveva iniziato un anno prima e volevo seguire la sua scelta. Il rapporto con altri sport? Può essere pericoloso per noi, abituati a stare a contatto con l’acqua. Tendiamo a infortunarci più frequentemente “fuori” dal nostro sport. Personalmente, non ho avuto grossi infortuni. Spesso, si fa l’errore di pensare che il nuoto sia uno sport esente da rischi, ma non è così. Spalle e tendini sono sempre messi sotto sforzo. Anche nel nuoto è fondamentale la prevenzione. Anche la salute mentale è importantissima. Io sono seguito da uno psicologo che mi aiuta a gestire la gara e le emozioni. Lavoro molto sulla mente e, se posso permettermi, lo consiglio a tutti. Soprattutto dopo i grandi successi o grandi competizioni è possibile cadere in un “buco nero” e c’è bisogno di qualcuno che ci riempie di stimoli. Il nuoto è pieno, purtroppo, di esempi. La prevenzione mentale è la cosa più importante nel nostro sport”.
Il dottor Marco Marano ha spiegato i motivi del perché un infortunio su quattro in Svizzera è riconducibile agli sport di squadra. “Sono diversi i fattori. Quelli di squadra sono sport più praticati e quindi si alza la probabilità. Ma anche il tipo di sport, la fascia di età interessati, i fattori ambientali e tanto altro ancora”.
Attenzione, “lo sport può anche fare male. Sembra un paradosso, ma il sovrallenamento è una delle cause più frequenti negli infortuni. Oggi ci sono sportivi che cercano di emulare gli allenamenti degli sportivi professionistici. E questo crea un’impennata di casi di sovrallenamento. È molto importante affidarsi agli specialisti e non basarsi su video che si trovano online. Lo sport lascia scorie, anche mentali. E non tutti sono in grado di smaltirle autonomamente”.