La dichiarazione delle imposte diventa un rebus con lo smartworking. Lepori: «Il Dfe cambi rotta»
BELLINZONA - Da una parte le bollette più costose, il riscaldamento, l'affitto. Dall'altra il risparmio sui mezzi di trasporto. Le voci delle deduzioni d'imposta si complicano, con il telelavoro. E dalle fila del Ps arriva un'interrogazione al Consiglio di Stato, che chiede di semplificare le procedure.
A far storcere il naso al deputato Carlo Lepori è la direttiva del Cantone per la prossima dichiarazione dei redditi. Per chi ha lavorato da casa, saranno deducibili le spese per l'acquisto di strumenti di lavoro (computer, telefoni, schermi) e anche l'uso a scopi professionali di una camera privata. Le spese di trasporto invece non saranno riconosciute integralmente.
«In altri Cantoni, come ad esempio a Zurigo, non è stato preso un provvedimento simile» spiega Lepori. «Sarebbe stato meglio risparmiare ai contribuenti complicati calcoli, e ai funzionari del fisco una grande mole di lavoro». Secondo l'interrogante, sarebbe stato più proficuo destinare le energie fiscali «a smaltire le pratiche arretrate e a indagare i casi di sospetta evasione fiscale» come chiesto da una mozione socialista a dicembre.