L'unico oggetto in votazione a livello cantonale ha visto prevalere il sì (56,9%)
Il cosiddetto "decreto Morisoli" prevede di raggiungere l'obiettivo del pareggio di bilancio entro la fine del 2025 agendo sul contenimento della spesa pubblica.
BELLINZONA - Oltre alle tre votazioni federali (Legge sul cinema, Legge sui trapianti e regolamento Frontex), in Ticino si è votato anche su un tema cantonale. Quello relativo ai tagli alla spesa pubblica, con l'obiettivo del pareggio di bilancio entro la fine del 2025. A prevalere sono stati i favorevoli al progetto, sostenuto principalmente da UDC, Lega, PLR e da una parte minoritaria del PPD. I sì sono stati il 56,9%, i no il 43,1%. La partecipazione si attesta al 38,3%.
Il cosiddetto "decreto Morisoli", che prende il nome dal deputato che ha proposto le misure di contenimento, era stato approvato l'anno scorso dalla maggioranza del Gran Consiglio, salvo poi essere avversato dalla sinistra e dal sindacato Vpod, che avevano deciso di lanciare un referendum.
Votazione cantonale del 15 maggio 2022
— SIC (@ti_SIC) May 15, 2022
Risultati finali
Pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025
PARTECIPAZIONE 38.3%
SÌ 56.9%
NO 43.1%
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Le reazioni dei partiti - Preso atto del risultato emerso dalle urne, il PPD (il cui gruppo parlamentare si era detto contrario al decreto) auspica ora che la sua concretizzazione avvenga «senza compromettere le fasce più fragili della popolazione». Il Comitato referendario, che coinvolgeva 22 associazioni, partiti di sinistra e sindacati, parla dal canto suo di «sconfitta di fronte alla politica neoliberista», assicurando comunque che la «lotta continuerà». Un messaggio questo sottoscritto anche dal PS, che si opporrà «a qualsiasi proposta di taglio», ma anche dai Verdi, che «preoccupati per una visione poco lungimirante».
Dalla parte dei vincitori ci sono invece l'UDC, secondo cui «ha vinto il buonsenso e non le «fake news» della strategia psico-terroristica della sinistra» e il PLR, che parla di «un chiaro gesto di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni».