Iniziativa sull'imposta di circolazione, il Centro punta il dito contro la Cancelleria dello Stato. Questione di cifre
Per i promotori dell'iniziativa la Cancelleria è intervenuta «arbitrariamente» fornendo informazioni errate nel testo destinato alla popolazione. E chiedono una rettifica immediata
BELLINZONA - Non è la prima volta che un opuscolo diventa un caso politico. Era già successo con la votazione sulla Legittima difesa, un anno fa: il Consiglio di Stato era stato bacchettato dal Tribunale federale, e costretto a rifare tutto da capo.
Ora è polemica su altro opuscolo informativo, questa volta sull'iniziativa "Per un'imposta di circolazione più giusta!" alle urne il prossimo 30 ottobre. Gli iniziativisti hanno presentato un reclamo al governo contro quello che definiscono un intervento «estremamente grave» da parte della Cancelleria di stato, sul testo che dovrà finire nelle bucalettere dei cittadini.
A comunicarlo, in una nota odierna, sono i deputati del Centro promotori dell'iniziativa. Il vicepresidente dell'ex PPD Marco Passalia, primo firmatario dell'iniziativa, si è rivolto ai servigi legali dell'avvocato Gianluca Padlina, collega di partito, per far pervenire al governo le proprie rimostranze.
La raccomandata, partita il 29 agosto, fa riferimento a una decisione comunicata tre giorni prima dalla Cancelleria agli iniziativisti. Decisione che «modifica arbitrariamente parte del testo dell’opuscolo informativo contenente le argomentazioni a sostegno dell’iniziativa elaborate dai promotori della stessa» si legge nella nota.
Una questione di numeri e di soldi. In particolare, una cifra: quella che, secondo gli iniziativisti, gli automobilisti ticinesi risparmierebbero in caso di vittoria del Sì. La differenza tra quanto proposto dall'iniziativa e dal controprogetto, sottolinea il reclamo, è di 10 milioni di franchi. Compariva nel testo proposto dal Centro alla Cancelleria. Ora è scomparsa: l'opuscolo parlerebbe solo di una cifra «leggermente inferiore» senza dare numeri.
In un altro passaggio l'opuscolo avrebbe indicato in soli 15 milioni di franchi lo sgravio per i cittadini, al posto dei 25 milioni calcolati dagli iniziativisti. Errore di calcolo? Metodi di calcolo diversi? Passalia e Padlina parlano di «grave tentativo di attribuire agli iniziativisti valutazioni che non condividono» e chiedono al Consiglio di Stato di ordinare una «immediata rettifica» dell'opuscolo. Altrimenti, il ricorso al Tribunale federale è dietro l'angolo. Ghiringhelli ha fatto scuola.