La Sezione giovanile del partito elvetico ha parlato a Locarno di clima, salute mentale e rapporti con l'Ue
LOCARNO - Oltre 140 membri dei Giovani del Centro Svizzeri e ospiti nazionali e internazionali si sono riuniti a Locarno dal 5 al 7 maggio per trascorrere un intero fine settimana discutendo di questioni politiche.
Il focus centrale è stato il lancio ufficiale delle elezioni federali e tre nuovi documenti di posizione. «I giovani svizzeri vedono il proprio futuro con crescente preoccupazione. Gli sviluppi del clima e della salute ci pongono di fronte ad enormi sfide. La causa di tutto ciò è la crescente polarizzazione e il blocco delle riforme nella politica svizzera. Oggi più che mai dobbiamo impegnarci per un futuro sostenibile e giusto per tutte le generazioni», spiega in un comunicato stampa riassuntivo Marc Rüdisüli, presidente dei Giovani del Centro Svizzeri. «Per questo motivo ci presentiamo alla campagna elettorale con oltre 300 candidati e vogliamo diventare il partito giovanile con la maggiore base di elettori».
Al Congresso sono stati adottati nuovi documenti di posizione. Il primo dei quali sulla salute mentale dei giovani. «La situazione è catastrofica! La Svizzera sta vivendo una crisi a livello di salute mentale. Dobbiamo finalmente risolvere la situazione con decisione e con i mezzi adeguati», continua Rüdisüli. I Giovani del Centro chiedono quindi maggiori finanziamenti per la prevenzione, un monitoraggio completo della salute mentale in tutti i gruppi della popolazione e l'ampliamento dei servizi per un'assistenza e un trattamento rapidi e competenti.
Si è poi parlato di clima. «Per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni entro il 2050, la politica, l'economia e la società devono assumersi le proprie responsabilità. Prima si adottano misure efficaci, meno misure compensative dovranno essere adottate dalle generazioni future», dichiara Maxime Moix, vicepresidente dei Giovani del Centro Svizzeri.
Infine, si è discusso dei rapporti con l'Ue: per i Giovani del Centro è chiaro che è nell'interesse della Svizzera stabilizzare le relazioni con l'Unione. «Non si deve più aspettare. Il Consiglio federale deve finalmente mostrare una maggiore volontà di agire», afferma Tina Deplazes, vicepresidente dei Giovani del Centro Svizzeri. «Un'esitazione e un'attesa prolungate danneggerebbero la Svizzera a lungo termine».