Il promotore dell'iniziativa per un calcolo in base al CO2 critica la modifica proposta dal Governo: «Ci rimette chi ha l'auto elettrica»
BELLINZONA - Con l'iniziativa “per un'imposta di circolazione più giusta!”, accolta dalla maggioranza dei ticinesi, Marco Passalia (Centro) proponeva un metodo di calcolo che considerasse le emissioni di CO2 quale unica variabile.
Ieri arriva la "nuova formula più equa" approvata dal Governo (accolta favorevolmente dai Verdi). Una modifica della legge che sostanzialmente cambia il metodo di calcolo dell'imposta. Formula che per il direttore del DI Norman Gobbi «è rispettosa della volontà popolare e non penalizza famiglie e fasce meno abbienti».
Il ragionamento non convince però Marco Passalia che, ai microfoni di Radio Ticino, si scaglia contro la "proposta di Gobbi": «Si vuole calpestare i principi fondamentali votati dai ticinesi. Il popolo ha già votato stabilendo che più inquini, più paghi. Il calcolo? Era semplice, in base alle emissioni di CO2. Ecco invece che vengono reintrodotti peso, potenza e altro ancora che sarà deciso dal parlamento. Ma cosa siamo andati a votare a fare a questo punto?»
Passalia è un fiume in piena: «Non paghi di ciò, hanno aumentato di ulteriori 10 milioni l'imposta di circolazione a carico dei ticinesi, quando noi l'anno scorso l'avevamo fatto abbassare. Anche perché nel 2017 era stata aumentata di quasi 15 milioni in un anno senza che i ticinesi sapessero nulla. Vogliono rifare la stessa cosa?».
Ad essere penalizzato, per Passalia, è proprio chi ha investito facendo scelte "green". «Chi ha comprato un'auto elettrica con questa proposta pagherà di più. Dopo tutte le campagne per la sostenibilità, l'attenzione all'ambiente... si va a colpire chi ha un'auto a emissioni zero».
Il deputato confida dunque «nel buonsenso del Parlamento», a cui spetta l'ultima parola. «Devono essere consapevoli che c'è una decisione popolare chiara. In caso contrario lanceremo un referendum. E sono pronto a scongelare l'iniziativa popolare che chiede la restituzione dei soldi versati dai ticinesi».
Non manca la frecciatina indirizzata più che al Governo proprio a un dipartimento specifico: «Qualcuno dovrebbe fare meglio i propri compiti, al posto di assumere poliziotti da mettere dietro ai radar piazzati per strada...».