L'allarme dell'Oms secondo cui le dose donate dai paesi più ricchi al protocollo Covax sono ancora troppo poche
GINEVRA - La pandemia rischia di prolungarsi «un anno in più di quanto necessario» fino al 2022 e il motivo è il divide dei vaccini fra i Paesi più ricchi e quelli più poveri.
Rinnova un allarme, già dato dal progetto Covax sostenuto da Unicef, l'Organizzazione Mondiale della Sanità che critica soprattutto nazioni come Regno Unito e Canada per aver concentrato lo sforzo vaccinale sul proprio territorio sfruttando il protocollo Covax per ottenere dosi ulteriori, piuttosto che condividerle con i più bisognosi.
«È un comportamento difficilmente difendibile dal punto di vista morale, anche se era loro diritto farlo», spiega Rohit Malpan di Oxfam citato dalla Bbc, «entrambi i paesi avevano già ottenuto milioni di dosi con i loro accordi con le farmaceutiche».
Fra i donatori più generosi ci sono gli Stati Uniti (1 miliardo di dosi) seguiti dall'Unione Europea (mezzo miliardo di dosi). Stando agli accordi presi, la Svizzera si è invece impegnata a donare 4 milioni di dosi a Covax.
Al momento meno del 5% della popolazione africana è vaccinata.