Alle persone con uno status vaccinale diverso da quello italiano verrà chiesto un tampone supplementare.
L'ha annunciato questa sera il ministro della salute Roberto Speranza. Una novità che tocca da vicino anche gli svizzeri che vogliono recarsi nella Penisola.
ROMA - «Quando uno straniero arriva in Italia ora riconosciamo lo status vaccinale del paese di origine della persona e qualora le norme di questo status vaccinale non siano identiche a quelle del nostro paese, chiediamo a quella persone un tampone supplementare per accedere ai nostri servizi che prevedono il green pass. Ciò consentirà la risoluzione di molti problemi e al nostro turismo di avere risposta importante». Lo ha detto questa sera il ministro della salute italiano Roberto Speranza in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. Non è tuttavia ancora noto quando la modifica entrerà effettivamente in vigore.
«Restano vigenti le ordinanze firmate nei giorni scorsi e non c'è un modifica delle modalità di accesso e di ingresso nel nostro paese - ha detto Speranza - ma con questo provvedimento creiamo le condizioni per cui persone vaccinate che però nei loro paesi hanno o vaccini diversi dai nostri, come vaccino russo o cinese, oppure europei che hanno una vigenza temporale diversa del vaccino, allora di fronte a queste fattispecie l'accesso ai nostri servizi sarà consentito con l'aggiunta di un tampone».
È «una scelta che facciamo - ha concluso - per favorire la permanenza di queste persone ma non cambiano le regole di ingresso in Italia disciplinate invece da ordinanza».
Quella data da Speranza è quindi una risposta indiretta ai diversi cittadini svizzeri che in questi giorni si sono recati in Italia, ma si sono visti rifiutare l'accesso ad alcuni servizi a causa della discrepanza fra la durata del Certificato Covid svizzero (nove mesi) e del Green Pass italiano (sei mesi).