I preparati anti-Covid sono un bene per pochi. Oxfam ed Emergency rilanciano l'appello in vista dell'incontro dell'Omc
GINEVRA - Per il Covid-19 sono morte 17,5 milioni di persone, quasi 30 mila al giorno, ma i vaccini restano per pochi. Serve una sospensione delle regole della proprietà intellettuale su vaccini e trattamenti per questa pandemia e per quelle future, si rischia nuova apartheid vaccinale in autunno con le nuove varianti.
È l'appello lanciato da Oxfam e Emergency, in vista dell'incontro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc), in programma dal 12 al 15 giugno a Ginevra, e alla luce dell'analisi fatta dalla stessa Omc dopo la proposta di sospensione delle regole che tutelano proprietà intellettuale di vaccini, terapie e diagnostica Covid-19.
«Avanzata da India e Sud Africa nell'ottobre 2020 e sostenuta da oltre 100 paesi consentirebbe ai paesi a basso reddito di realizzare prodotti sanitari indispensabili per la prevenzione e la cura del Covid a prezzi più bassi.
Nonostante la metà delle vittime della pandemia siano nei paesi in via di sviluppo le richieste avanzate sono state respinte al mittente», spiegano Sara Albiani, policy advisor sulla salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, Presidente di Emergency.
Secondo le due organizzazioni meno di un quinto degli abitanti dell'Africa al momento ha ricevuto un ciclo vaccinale completo, le strategie usate per promuovere l'accesso ai vaccini nei paesi a basso reddito si sono basate sulle donazioni. «Nonostante le immani difficoltà, l'Africa è stata più efficiente di Portogallo e Austria nella somministrazione dei vaccini ricevuti, ha somministrato il 70% delle dosi ricevute», aggiungono.
Oxfam, Emergency e la People's Vaccine Alliance denunciano quindi come «l'Ue di fatto rimanga sorda agli appelli dell'Africa. C'è il rischio che l'apartheid vaccinale si riproponga per il contrasto delle nuove varianti il prossimo autunno». «Perché mai i paesi a basso reddito dovrebbero accettare di fronteggiare le nuove varianti con vaccini di vecchia generazione? - concludono Albiani e Miccio - Chiediamo ai governi di fare la cosa giusta, sospendendo le regole della proprietà intellettuale su vaccini e trattamenti per questa pandemia e quelle che dovremo affrontare in futuro».